Stupro al Circeo, interrogati due ragazzi di Spinaceto. La vittima: «Non era il mio fidanzato ma mi fidavo»

Stupro Circeo, interrogati due ragazzi di Spinaceto. La vittima: «Non era il mio fidanzato ma mi fidavo»
di Flaminia Savelli
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Domenica 13 Settembre 2020, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 01:55

Hanno sfilato uno dopo l’altro negli uffici della polizia di Fondi gli amici della ragazza, vittima di uno stupro di gruppo sulla spiaggia del Circeo la notte di Ferragosto. Gli agenti in queste ore stanno cercando di incrociare quanto denunciato dalla 19enne, residente a San Basilio, che aveva trascorso alcuni giorni al mare nel comune in provincia di Latina. E durante la vacanza, qualche giorno prima della violenza, aveva incontrato i due 24enni, amici e neolaureati in giurisprudenza. Con uno aveva iniziato una frequentazione.

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Gli investigatori, alla compagnia che era con loro le ore precedenti al drammatico epilogo, hanno dunque chiesto di chiarire il comportamento dei ragazzi. Con un’indagine che prosegue a ritmi serrati: «Stiamo vagliando numerose testimonianze - spiega il della Repubblica di Latina, Giuseppe De Falco - altre nel vaglieremo nei prossimi giorni e alla fine tireremo le somme. Vogliamo blindare le dichiarazioni della ragazza, dobbiamo lavorare non pensando solo all’oggi ma con una prospettiva lunga: questa giovane ha già subito un trauma, evitiamo che ne debba subire altri in futuro. Mai e poi mai vorrei che venisse fatta a pezzi dai difensori degli imputati perché non abbiamo blindato le due dichiarazioni. Quindi lo ripeto, stiamo lavorando ed entro la fine della prossima settimana prenderemo una decisione». Il sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Martina Taglione, venerdì ha indagato a piede libero con l’accusa di violenza sessuale i due ragazzi, residenti a Spinaceto. 

I REFERTI 
In settimana sono inoltre previsti gli interrogatori ai medici e agli infermieri del pronto soccorso di Fondi che l’hanno visitata il giorno dopo la violenza. La ragazza poche ore dopo l’aggressione si è infatti presentata al San Giovanni di Dio lamentando dolori pelvici. Gli inquirenti vogliono capire se la ragazza ha raccontato qualcosa di quello che era accaduto e se le sue condizioni potevano far immaginare una violenza sessuale. Una volta rientrata a Roma, prima di sporgere denuncia al commissariato di San Basilio sarebbe andata per un secondo consulto medico al policlinico Casilino. E quindi si è rivolta agli agenti: «Ero sconvolta, non avevo il coraggio di raccontare cosa mi era accaduto. Dopo essere stata in ospedale ho avuto bisogno di qualche giorno per riprendermi» ha spiegato mentre ricostruiva la drammatica notte. 
Ha poi riferito dell’incontro con il ragazzo di Spinaceto, conosciuto qualche giorno prima dell’aggressione e della frequentazione più intima. Infine della serata intorno al falò, dei due amici che le avrebbero chiesto di appartarsi in un luogo isolato della spiaggia dove sarebbe stata violentata a turno : «Non era il mio fidanzato ma mi fidavo di lui» ha detto più volte tra le lacrime mentre identificava i suoi aggressori. 
In settimana i magistrati analizzeranno anche i referti medici. Gli esami a cui si è sottoposta la vittima, prima al pronto soccorso di Fondi e poi a quello del Casilino, sono già entrati nel fascicolo di indagine: un elemento determinante per stabilire i fatti di quella notte. 

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