Piazzale delle Paradisee numero 3. Zona Tor Tre Teste. C'è silenzio nel casermone di sei piani delle case popolari. Le ringhiere rosse dei balconi si stagliano sul bianco e marroncino del palazzo. Fuori una decina di cassonetti dell'immondizia trabordanti di rifiuti. Tutto normale all'apparenza. Ma tra le celle dell'alveare del civico tre si nascondeva una storia da incubo. Di vessazioni e minacce. Di denunce e fughe all'estero. Beghe di vicinato che si sono trasformate in vero e proprio stalkeraggio. Vittima una intera famiglia marito, moglie e i due figli. La storia inizia addirittura nel 2016 e si conclude ieri con l'arresto dei due fratelli Diego e Antonio Carpentieri.
«NON NE POSSIAMO PIÙ»
L'inizio è stato soft: bussavano alla porta lamentando qualche rumore proveniente dall'abitazione vicina. Con il passare del tempo il comportamento dei due stalker è diventato sempre più ossessivo.
Stalker, tutte le minacce
«Fate rumore dovete smetterla». «Continuiamo a sentire rumore ad ogni ora del giorno e della notte».
Roma, «Vi infetto con l'Hiv». Stalker condominiale terrorizzava i vicini
Roma, ennesimo agguato ai danni dell'ex fidanzata: arrestato stalker
Un comportamento che era diventato una vera e propria persecuzione, tanto che la famiglia aveva sporto diverse denunce alle forze dell'ordine, che però erano state sempre ignorate. Le indagini dei Carabinieri hanno portato all'emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento con le parti offese, misura più volte violata dai fratelli stalker che, nel corso del mese di dicembre 2020, è stata sostituita con quella del divieto di dimora all'interno dello stabile abitativo.
EPISODI RIPETUTI
Il continuo comportamento ostile dei due fratelli, che hanno ignorato anche quest'ultima misura, ha portato la figlia della coppia, lo scorso maggio, a sporgere un'altra querela presso i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Teste, nella quale ha denunciato altri episodi dello stesso tipo, facendo scattare l'aggravamento della misura in atto, con l'obbligo di presentazione in caserma.
Roma, botte e minacce: un condominio in balìa dello stalker
Tale misura è stata sostituita, con quella della custodia cautelare in carcere, poiché gli stessi hanno continuato a non ottemperare alla misura del divieto di dimora. I due sono pertanto stati arrestati dai militari dell'Arma in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica ed emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout