Stadio, M5S alla sindaca Raggi: fermiamoci. Il piano dei "frondisti" grillini

Stadio, M5S alla sindaca Raggi: fermiamoci
di Camilla Mozzetti
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Martedì 23 Aprile 2019, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 08:43

«Se non è Ama riguarda l'Atac e ora ritorna anche lo Stadio: i problemi sono tanti, troppi». Sbuffa al telefono nel lunedì dell'angelo uno dei consiglieri di maggioranza cinquestelle a cui è andato storto il pranzo di Pasqua dopo la notizia di un supplemento d'indagine richiesto dal gip, Costantino De Robbio, che ha respinto la richiesta di archiviazione di un fascicolo sulla variante per lo Stadio di Tor di Valle, restituendo alla sindaca lo status di indagata per abuso d'ufficio. «Ci risiamo ancora una volta prosegue il consigliere : venerdì è stata la volta di Ama con l'audio di Bagnacani (l'ex presidente della municipalizzata dei rifiuti silurato dalla sindaca ndr), domenica ci siamo svegliati con la notizia sullo Stadio e domani? Francamente non vedo luce». Raggi insiste: «Il sì arriverà entro l'estate». Ma quello che emerge da alcuni consiglieri è altro: «Siamo inc C'è molto disagio anche tra chi fa finta di nulla e pensa a postare su Facebook le foto della braciolata delle feste pasquali», conclude il consigliere che si prepara insieme a un gruppetto di altri 6-7 pentastellati a battere i pugni domani nella prossima riunione di maggioranza. Un manipolo che già nei mesi scorsi, con le consigliere Monica Montella o Gemma Guerrini tanto per citarne alcune, aveva avanzato più di una perplessità sul progetto Tor di Valle. «Siamo in pochi - spiega un altro grillino - e forse non faremo la differenza, ma almeno alziamo la voce, perché non siamo tutti uguali, come dei piccoli yes-man, anche se poi sappiamo come andrà a finire». L'idea che circola, adesso, è una: «Fino a che non si chiarisce quest'ultima vicenda, stop ai voti sullo stadio». In ballo, infatti, ci sono ancora passaggi in commissione (allo Sport, ad esempio, bisogna ri-votare) e poi in aula, il più delicato. Con alcuni consiglieri (vedi Donatella Iorio, presidente della commissione Urbanistica) che hanno ventilato l'ipotesi di ripetere il voto sulla delibera del pubblico interesse.

Domani l'ennesimo redde rationem nella maggioranza, con uno scenario prevedibile: un fronte raggiano che blinda la sindaca; i malpancisti dall'altra parte. Molta acqua è passata dal giugno 2016 quando i 29 grillini salirono, un po' spaesati, la scalinata ai piedi del Marc'Aurelio. Le vicende giudiziarie che in tre anni sono planate senza soluzione di continuità addosso all'amministrazione Raggi, stanno portando all'esasperazione più di un consigliere: «Tra noi c'è chi lavora, si impegna, e rischia di dover pagare errori di altri. Valutazioni sbagliate, consigli impropri, non va bene nulla. Sono più di due mesi che manca anche l'assessore all'Ambiente». E domani il concetto verrà ribadito nella riunione serale: si sarebbe dovuto parlare di altro (del Cda Ama, ad esempio) ma si finirà a discutere anche di stadio. È inevitabile. Lo zoccolo duro della maggioranza ripeterà la necessità di andare avanti «perché come puntualizza il capogruppo Giuliano Pacetti l'iter amministrativo è regolare e sulla variante stiamo seguendo la procedura ordinaria». E poi, aggiunge un altro esponente, «pur volendo dire no al progetto certificheremmo la sconfitta, come dire: Non siamo capaci. Se lo immagina il contraccolpo sull'elettorato?». Sarebbe una débacle a due mesi esatti dalle Europee, vero spartiacque per M5S anche a livello nazionale e data clou anche per Tor di Valle. Secondo alcuni grillini, quelli più ottimistici, proprio tra fine maggio e inizio giugno la tanto discussa variante urbanistica potrebbe approdare in aula Giulio Cesare per ottenere il via libera dell'Assemblea. Lì si farà la conta: «Da questa storia ce ne saremmo dovuti tener fuori fin dall'inizio. Qualcuno potrebbe darsi malato o non votare proprio, l'ipotesi non è così remota». Sempre che, vista l'aria che tira, non si decida per un rinvio tattico in attesa che le acque si calmino.
 

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