Stadio Roma, a processo Parnasi e altri 11: tre patteggiamenti

Stadio Roma, a processo Parnasi e altri 11: tre patteggiamenti
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Venerdì 19 Luglio 2019, 15:01 - Ultimo aggiornamento: 20:01

Dodici persone a processo per la vicenda del nuovo stadio della Roma. Il gup del tribunale ha accolto l'impianto accusatorio della Procura disponendo il rinvio a giudizio e fissando il processo al 5 novembre. Tra gli imputati l'imprenditore Luca Parnasi, l'ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi (Forza Italia), l'ex assessore regionale, Michele Civita (Pd) e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. Per quest'ultimo il ministero ha già avviato le procedure disciplinari volte alla sospensione cautelare dal servizio e dall'incarico, che però sono state sospese temporaneamente lo scorso 12 luglio. L'indagine si basa su un presunto sistema corruttivo che gravitava intorno al progetto della struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. Associazione a delinquere, finanziamento illecito e corruzione i reati contestati a seconda delle posizioni: a Prosperetti viene contestato solo il traffico di influenze. Il giudice per le indagini preliminari ha contestualmente dato il via libera a tre patteggiamenti a due anni di pena per gli ex collaboratori di Parnasi, Luca Caporilli, Giulio Mangosi e Simone Contasta. Ed è proprio intorno alla figura di Parnasi che ruota la maxindagine.

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Per gli inquirenti l'imprenditore è ritenuto «il capo e organizzatore» della associazione a delinquere che ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan, approvato nell'ambito della conferenza dei servizi nel febbraio dello scorso anno. Un provvedimento che portò, tra l'altro, all'abbattimento del 50% delle cubature rispetto all'ipotesi iniziale. Secondo il capo di imputazione, inoltre, a Parnasi è contestato di essere stato a capo di un sodalizio che ha commesso «una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione al fine di ottenere provvedimenti amministrativi favorevoli alla realizzazione del nuovo stadio della Roma e di altri progetti imprenditoriali». Nel processo fissato per novembre finirà anche la posizione di Luca Alfredo Lanzalone, ex presidente di Acea, e altra figura-chiave nella maxinchiesta.

Per l'avvocato genovese vicino agli M5s i pm hanno già chiesto chiesto ed ottenuto il giudizio immediato: si tratta del rito con cui si bypassa l'udienza preliminare. Secondo gli inquirenti Parnasi aveva proprio in Lanzalone una referente di primo piano. L'avvocato genovese ha svolto attività illecita non solo nel suo ruolo di consulente per gli M5s nella trattativa per il nuovo impianto sportivo ma anche da presidente di Acea. Sulla vicenda stadio e sulla possibilità di costruirlo a Fiumicino è intervenuto oggi il sindaco del comune del litorale, Esterino Montino. «Noi abbiamo dato la nostra disponibilità - ha affermato a Radio Cusano -, il progetto è fattibile, stiamo aspettando risposte. Siamo qui. Con la Roma ci siamo incontrati tre volte, ho contatti con loro. Noi stiamo facendo ulteriori verifiche per capire i tempi».

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