Spin Time, ignorata la diffida: scattano le denunce ma nessuno sgombero in programma

Spin Time, ignorata la diffida: scattano le denunce ma nessuno sgombero in programma
di Marco Pasqua
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Giovedì 2 Gennaio 2020, 08:51
L'informativa sarà completata nei prossimi giorni, sulla base di foto, video ed elementi raccolti sull'evento illegale a pagamento del 31 dicembre. Quel che è certo, per adesso, è che la diffida del questore, notificata la mattina stessa dell'appuntamento di Spin Time Labs, a poche ore dall'inizio del maxi-rave, non è servita a niente. Pochi minuti dopo averla ricevuta, infatti, i leader dell'occupazione, ovvero Andrea Alzetta e Paolo Perrini, decidevano di andare comunque avanti per la loro strada, invitando la cittadinanza ad unirsi, proprio contro questo atto del questore. E alla fine questa linea dell'illegalità è stata premiata: incassi a 4 zeri, tutti esentasse. Con una certezza: che Spin Time è una zona franca, dove la polizia non può entrare.

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E, quindi, non può effettuare nessun controllo sulle uscite di emergenza (assenti), sulle vie di fuga (assenti), sui permessi per la somministrazione di cibi e bevande (assenti), sui buttafuori (assenti), per non parlare degli spacciatori che qui sanno di poter agire indisturbati: un'illegalità ostentata che rappresenta un caso unico, uno sfregio, ad esempio, a quei locali tradizionali che, invece (giustamente), sono chiamati al rispetto minuziose delle leggi. Ecco così che gli organizzatori del party di fine anno, già pensano ai prossimi eventi, nonostante i rischi che hanno corso la scorsa notte. I video pubblicati sul Messaggero, documentano la ressa davanti ai cancelli, quando questi sono stati chiusi, e le relative proteste. Per un ragazzo portato via alle 3 di notte perché colto da malore dopo aver assunto troppi alcolici, tanti altri hanno preferita cavarsela da soli. Alle 2 la polizia ha chiesto l'intervento del 118 per una rissa. Ed è solo la punta dell'iceberg. Sui social, infatti, si susseguono le denunce di quanti avevano acquistato il biglietto ma non sono potuti entrare per l'eccessiva ressa: «Ho pagato in prevendita, sono salito dalla Calabria e mi avete sbattuto le porte in faccia. Infami».

 
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