Spin time, marcia indietro del palazzo occupato: stop al rave illegale

Spin time, marcia indietro del palazzo occupato: stop al rave illegale
di Marco Pasqua
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Venerdì 17 Maggio 2019, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 11:50


Saranno state le polemiche che hanno agitato, via social, lo stesso ambiente degli occupanti. O, più banalmente, il timore che le forze dell'ordine potessero effettuare dei controlli in quella discoteca abusiva. O, infine, il nome ecclesiastico, considerato da molti inopportuno, scelto per quell'evento: Amen. Fatto sta che, ieri, poco prima delle 22, con una decisione presa in extremis dopo un intenso confronto, gli organizzatori del rave in programma stasera, hanno deciso di cancellarlo. Una scelta condivisa sui canali social di Spin Time Labs, dopo che, nella stessa giornata, i promotori di quel rave - con ingresso a pagamento - avevano difeso il loro format.

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«A causa delle strumentalizzazioni riguardanti la nostra presenza e le iniziative che svolgiamo all'interno di Spin Time Labs - avevano inizialmente scritto - spieghiamo ancora una volta che il nostro nome Amen, non ha niente a che vedere con i fatti ecclesiastici». Il riferimento, ovviamente, è all'intervento dell'elemosiniere del papa, che, dopo 5 giorni di interruzione della corrente (per una morosità pari a 300mila euro), aveva provveduto - da solo o, come più probabile, con l'aiuto di qualcuno - a far tornare la luce. Rendendo di fatto possibile la riapertura della discoteca, nel piano interrato, con ingresso in via Statilia. Una struttura che è uno dei punti di forza dell'occupazione controllata da Action, che, nei momenti più critici, ha sempre citato le esigenze alloggiative delle 450 persone ospitate nel palazzo di via di Santa Croce in Gerusalemme. Sorvolando, invece, sul business legato, oltre che alla discoteca, al ristorante, al pub, e alle diverse lezioni tenute dentro il centro.

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IL MESSAGGIO
«A causa dei problemi di distacco di acqua ed energia elettrica accorsi a Spin Time Labs - hanno scritto ieri sera sui loro canali i promotori del rave - e le conseguenti minacce politiche e mediatiche dopo il riallaccio, abbiamo congiuntamente deciso che era più impellente e importante il bisogno di aprire alla cittadinanza le porte dello spazio, per festeggiare insieme e far conoscere le sue attività. Pertanto ci vediamo all'Open day venerdì e sabato». Tradotto: cancellato il rave notturno, resta l'invito alla cittadinanza a visitare l'occupazione. Invito che difficilmente verrà raccolto dai residenti, esasperati, soprattutto nei weekend, dai rumori provenienti dalla discoteca abusiva. Il rave, secondo quanto si apprende potrebbe non svolgersi più nello stabile occupato: «Martedì comunicheremo luogo e data precisi dove si terrà il nostro tanto discusso Amen Rave».
Trasformata anche la serata danzante di sabato, che è stata inglobata nell'Open day e terminerà alle 24 invece che alle 4 previste. La Questura prosegue, intanto, con l'elaborazione della proposta, che sarà avanzata in sede di comitato per l'ordine e la sicurezza, di far partire controlli nei locali - ristoranti e discoteche - sorti nel corso degli anni dentro i centri sociali romani, nel segno dell'illegalità.
 


 

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