Ex Inpdap occupato, il Comune “salva” gli abusivi morosi di Spin Time Labs

Ex Inpdap occupato, il Comune “salva” gli abusivi morosi di Spin Time Labs
di Marco Pasqua
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Maggio 2019, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 18:28

«Le bollette? Mai pagate». Non ne fanno mistero, anzi, la considerano una medaglia da affiggere, magari all’ingresso di quello che hanno ribattezzato “cantiere di rigenerazione urbana”, in via di Santa Croce in Gerusalemme, nell’ex palazzo dell’Inpdap. Ma per chi non ama i giri di parole del politically correct – vagamente ipocrita – quel palazzo di 8 piani complessivi, due interrati, per un totale di 17mila quadrati, è occupato. Qui le utenze vengono pagate da Pantalone (presumibilmente dalla proprietà dello stabile), ma certamente non dai 450 occupanti. Che, ieri pomeriggio, sono scesi in strada per protestare perché la società Hera, titolare della fornitura di energia elettrica, ha staccato la corrente, per morosità. «La proprietà ha sempre garantito il pagamento della luce», dice subito Sabrina Alfonsi, presidente del I municipio, scesa in campo con gli occupanti di Spin Time Labs, che ieri si sono riuniti in assemblea.
 

 


SFILATA ISTITUZIONALE
Sul palchetto allestito davanti al palazzo occupato nell’ottobre del 2013 da Action, sale anche il presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri. Su tutti “vigila” il vice-sindaco, Luca Bergamo, che da subito si è mosso per far tornare la luce. E’ Andrea Alzetta, Tarzan, ovvero il leader del movimento delle occupazioni a Roma (ex consigliere comunale: una carriera politica “stroncata” da una condanna definitiva, e da una valanga di denunce a vario titolo), a gestire la partita e a promettere manifestazioni e proteste. C’è la diretta Facebook per chi è altrove. «Abbiamo sentito il vice-sindaco – urla Tarzan – e sta provando a contattare la Hera. Ha detto che se c’è un problema di morosità, il Comune se ne sarebbe fatto garante». Non solo. «Bergamo ci ha garantito che sarebbe anche venuto con 4 assessori per garantire la vicinanza del Comune a questa esperienza. Siamo contenti che questa amministrazione cambi idea rispetto ai luoghi occupati, dando un messaggio che va in controtendenza con quello di Matteo Salvini». Alzetta scandisce le parole: «Va colta questa occasione». L’obiettivo è chiaro: le bollette continueranno a non essere pagate dagli occupanti. Tocca a Paolo Perrini, a capo delle attività ludiche del centro (discoteca e pub), citare ancora Bergamo: «Ha detto che chiederà alla Cgil di intervenire nel consiglio di amministrazione della Hera». Qualcuno – è Ciaccheri – nota che la procedura di trattativa aperta dal Comune presso la Hera sia quanto mai singolare. La Alfonsi si unisce a quanti sono accorsi in difesa degli occupanti abusivi e morosi: «Questa esperienza va difesa».
 

LA DISCOTECA VA AVANTI
I tempi sono stretti. Perché se da un lato il palazzo ospita 450 persone (che versano una quota di affitto per l’occupazione delle stanze), dall’altro le feste non possono fermarsi. E così, mentre sui social si diffondono gli appelli ad aiutare “le famiglie in difficoltà”, dall’altra viene condivisa la locandina del prossimo djset, con ingresso a pagamento: il 17 maggio, un altro rave. Anche se Perrini promette: «Compreremo dei generatori, perché non ci fermeremo». The party must go on.

© RIPRODUZIONE RISERVATA