Spin Time Labs, è scontro sulla discoteca: gli occupanti cancellano il rave abusivo

Palazzo occupato, è scontro: cancellato il rave abusivo
di Marco Pasqua
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Sabato 1 Giugno 2019, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 13:07

Potrebbe passare alla storia della vita notturna (abusiva) romana come uno dei rave più controversi, sicuramente l'unico a poter vantare nell'arco di un mese ben due cancellazioni. Complice forse il nome vagamente blasfemo (Amen), l'evento, previsto per ieri sera, è stato annullato a poche ore dall'apertura delle porte. L'appuntamento era a Spin Time Labs, la costola ludica dell'occupazione dell'Esquilino che ospita quasi 500 persone: in quella via Statilia, dove si trova l'ingresso al seminterrato, con discoteca, ristorante e pub. Tutte attività a pagamento. L'annuncio è arrivato, ieri pomeriggio, via social e gli organizzatori non hanno nascosto la loro amarezza. Perché stavolta dietro alla cancellazione di questo evento, che sarebbe andato avanti fino all'alba, c'è stato un vero e proprio scontro con chi gestisce la controversa occupazione di via di Santa Croce in Gerusalemme, ovvero quella Action che, ogni mese, ottiene il pagamento di un affitto in nero da parte di ogni singolo inquilino abusivo. Ed è la stessa Action che, ora, deve salvare la faccia agli occhi della città e delle Istituzioni vicine (dal vice-sindaco, Luca Bergamo al I Municipio), dopo che l'elemosiniere del Papa era intervenuto per far riallacciare abusivamente la luce, staccata per morosità. A ormai tre settimane da quel blitz che ha determinato anche l'apertura di un fascicolo in Procura il rave di ieri è sembrato una provocazione eccessiva. Persino nei confronti di quanti in Vaticano erano scesi in campo per ridare luce a quella realtà.

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PRIMO EVENTO ANNULLATO
La prima cancellazione del rave risale al 17 maggio: anche in quell'occasione, le motivazioni furono di carattere politico e mediatico. «A causa dei problemi di distacco di acqua ed energia elettrica accorsi a Spin Time Labs - scrissero i promotori dell'evento abusivo - e le conseguenti minacce politiche e mediatiche dopo il riallaccio, abbiamo congiuntamente deciso che era più impellente e importante il bisogno di aprire alla cittadinanza le porte dello spazio». Dopo quella decisione era maturata, negli organizzatori, la certezza di poter far svolgere regolarmente la nottata danzante ieri. Giovedì pomeriggio, in realtà, dopo la lite tra prmotori del party e occupanti, su Facebook era apparso un primo messaggio, che sembrava mettere in guardia il pubblico e anticipare un annullamento. Nel pomeriggio di ieri, infine, viene ufficialmente scritta la parola fine: «Ci abbiamo provato fino all'ultimo secondo. Purtroppo Spin Time Labs ha rivisto nelle ultime ore la propria posizione in merito ad ospitare il nostro evento, quindi con infinito rammarico ci vediamo costretti a trovare una nuova location che possa supportare la nostra battaglia». Ma cosa c'è dietro questa decisione?

SCONTRO INTERNO
Secondo chi ha assistito ai confronti tra organizzatori e Action, ci sarebbe stato un vero e proprio scontro. «Non potete obbligarci a cancellare il rave il giorno stesso dell'evento», avrebbero tuonato gli organizzatori. Ma a Spin Time temevano di riaccendere i riflettori su una occupazione che, anche grazie all'elemosiniere del Papa, era finita sulla stampa straniera. «Che messaggio rischiamo di mandare con questo rave? Non possiamo supportarli», avrebbe detto più di qualcuno. Per adesso, quindi, si continua solo con una programmazione soft: niente discoteca, ma serate con chiusure anticipate. Nell'attesa che la Prefettura decida se inserire o meno questo stabile tra quelli da sgomberare in via prioritaria o, comunque, di ripristinare, quanto prima, la legalità.

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