Spada, maxi-processo al clan di Ostia: chieste 24 condanne

Il processo al clan Spada nell'aula bunker di Rebibbia
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Lunedì 9 Settembre 2019, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 17:00

Ventiquattro richieste di condanne tra cui tre ergastoli nei confronti di altrettanti appartenenti al clan degli Spada di Ostia. È questa la richiesta della Procura di Roma nel maxiprocesso in corso nell'aula bunker di Rebibbia davanti alla Corte d'Assise. I pm della Dda, Mario Palazzi e Ilaria Calò, hanno chiesto l'ergastolo per Carmine Spada, detto Romoletto ritenuto uno dei capi del clan, per Roberto Spada, già condannato per la vicenda della testata ad un giornalista della Rai e per Ottavio Spada, detto Marco. L'accusa ha sollecitato, inoltre, una condanna a 16 anni di carcere per Ottavio Spada, detto Maciste, a 11 per Nando De Silvio, detto Focanera e a 8 anni per Roberto Spada, detto Zibba (omonimo dell'altro per cui è stato invece chiesto l'ergastolo) mentre per Rubern Alvez del Puerto, coinvolto nella vicenda dell'aggressione al giornalista, è stata chiesta una condanna a 10 anni.

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Il procedimento è legato agli arresti avvenuti il 25 gennaio del 2018 in cui la Procura contesta il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Tra i reati contestati, a seconda delle posizione, anche l'omicidio, estorsione e usura. Per gli inquirenti il gruppo criminale si era, di fatto, «impossessato» di un pezzo di città. Un clan che, secondo l'accusa, ha messo in atto una vera e propria aggressione al territorio: «una associazione a delinquere - scriveva il gip nell'ordinanza di custodia cautelare - che ha provocato un profondo degrado» nella zona di Ostia «consentendo il dilagare di reati gravissimi e lesivi dei beni primari». Una mafiosità che poggia la «sua potenza sull'organizzazione a base familistica e sulla ripartizione delle competenze».

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«I pm hanno chiesto una condanna esemplare per associazione a delinquere di stampo mafioso nei confronti dei componenti del clan spada. Attendiamo con speranza la decisione che i giudici prenderanno con la sentenza», il commento di Massimiliano Vender, presidente dell'Associazione Antimafia No. «Qualunque sia il responso - sottolinea - continueremo la nostra lotta quotidiana contro i clan che hanno spadroneggiato su Ostia, adesso che, gli abitanti del litorale, stanno rialzando la testa e chiedono a gran voce quella legalità che gli era stata rubata. Abbiamo iniziato una guerra a un sistema mafioso, e non abbiamo intenzione - conclude - di tornare indietro». 

«Dalla Procura di Roma richieste pesantissime di condanna contro il clan Spada. Ergastoli e decine di anni di reclusione per membri della famiglia malavitosa. Un altro passo per ripristinare la legalità a Ostia e sul litorale. #NonAbbassiamoLoSguardo #FuoriLaMafiaDaRoma». Così in un tweet la sindaca di Roma Virginia Raggi

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