Roma, lo strano caso del sottopasso: arrivano le pulizie last minute

Roma, lo strano caso del sottopasso: arrivano le pulizie last minute
di Laura Bogliolo
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 11:00
Il degrado che strozza Roma, figlio dell’inerzia del Comune, ingurgita interi quadranti del Centro e mostra il volto oscuro, nerissimo, incomprensibile della Città Eterna. C’è una certezza sulla quale non si può dibattere in questi tempi (anni) durante i quali ha regnato e continua a dominare l’arroganza dell’abbandono: la presenza di “buchi neri”, dimenticati, sparsi per la città che farebbero arricciare il naso anche a un bambino per quell’ingiustificato quanto pericoloso attendismo che lascia marcire angoli storici. Il Campidoglio definisce giustamente «un’opera d’arte stradale di rilievo» il sottopassaggio di via del Tritone inaugurato nel 1954, di proprietà comunale. 
E come tanti altri beni pubblici (quindi dei romani) è caduto nell’oblio, trasformato in una discarica di rifiuti mai raccolti dall’Ama. Eppure siamo a 400 metri da piazza di Spagna, a 200 dalla Fontana del Tritone realizzata dal Bernini. Ma lassù, a chi “abita” sul Colle del Campidoglio, non interessa e non sente come coltelli all’orgoglio cittadino gli sguardi disgustati di migliaia di turisti.
 
Cancelli con lucchetti da mesi impediscono di usufruire del sottopassaggio che aiuterebbe i turisti ad attraversare in sicurezza visto che i semafori e le strisce pedonali non assicurano affatto la salvezza nella città prima nella classifica nazionale per numero di pedoni investiti e uccisi: 57 nel 2018 (24 a Milano, 12 a Torino, 10 a Napoli). Un cancello di una delle 6 entrate è stato addirittura manomesso, il lucchetto non c’è più e, a proprio rischio, si possono calpestare gli scalini non senza fatica. E non solo per i miasmi ma anche per lo strato di immondizia che giace da mesi e rende incerto ogni passo. Tutto è fermo, degradato, abbandonato. 

Il Comune e l’Ama dove sono? Se lo chiedono almeno 170 volte ogni ora i romani quando compongono il contact center del Campidoglio (lo 060606) per protestare sui disservizi nella raccolta dei rifiuti. 
Nel 2019 delle 2.625.418 chiamate, oltre 760.000 riguardavano il servizio non reso dalla sgangherata partecipata del Comune. «Il sottopassaggio di via del Tritone è una vergogna – dice Gianni Battistoni, storico presidente commercianti di via dei Condotti – c’è una discarica in pieno Centro che fa vergognare di essere romani, se il Campidoglio non ce la fa chiedesse aiuto ai privati». Soltanto ieri sera, dopo l’ennesima protesta dei residenti, sono arrivati operatori dell’Ama. Un intervento last minute, per il quale hanno dovuto scavalcare perché c’erano i lucchetti del Comune. E le chiavi dove sono? Ama e Campidoglio non comunicano? Perché le scale non sono mai state pulite?
 
Nel sottopassaggio c’era una libreria che pagava l’affitto al Comune: già nel 2014 l’attività commerciale stava preparando gli scatoloni e al suo posto arrivò un negozio di valigie ma anch’esso, stretto dalla crisi, ha chiuso. 
Dalla scorsa estate, quindi, il sottopassaggio è sbarrato, trasformato in una delle tante discariche del Centro. Eppure si tratta di un bene pubblico, in carico al dipartimento Simu. A luglio del 2019, una delibera del Comune annunciava trionfalmente il progetto di “borgo degli artigiani”, ossia un piano per rivitalizzare i sottopassaggi con l’apertura di negozi che avrebbero dovuto avere il ruolo di presidio per il decoro. Invece tutto è fermo, tutto tace, con progetti magari rimasti impigliati in qualche bando mai partito perché pieno di errori. Se poi aggiungiamo il disastro e la crisi costante della raccolta dei rifiuti, capiamo perché sia nato l’ennesimo scempio.
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