Sorelle morte a Roma, «tradite dalla banchina invisibile». I residenti: «Colpa dello spartitraffico»

Sorelle morte a Roma, «tradite dalla banchina invisibile». I residenti: «Colpa dello spartitraffico»
di Marco De Risi e Alessia Marani
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Lunedì 20 Dicembre 2021, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 15:21

Una tragedia annunciata. Su quel tratto di via Cilicia più volte si sono registrati drammatici incidenti stradali. Un tratto pericoloso che spinge ad andare fuori strada. E dove ieri all'alba sono morte Antonella e Lorena Flores Chevez, sorelle di 23 e 19 anni. Al momento gli agenti della Municipale escludono il coinvolgimento di altri veicoli nell'incidente. La Peugeot 307 su cui viaggiavano e guidata dalla più grande avrebbe perso improvvisamente il controllo uscendo dalla curva che precede il semaforo con piazza Galeria.

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Forse la velocità eccessiva, magari una distrazione, le ragazze avevano appena trascorso la serata al Monkey bar di via Giustiniano Imperatore e in una storia su Instagram si riprendevano a sorseggiare un cocktail tra le risate, fatto sta che l'auto carambola su uno spartitraffico poi vola fino a schiantarsi su un albero.

Il padre delle ragazze, Luis, non si dà pace: «Conosco mia figlia Antonella, non beveva, non fumava, era prudente e pensava solo a studiare. Non posso credere che abbia fatto tutto da sola». Tempo fa la madre presentò una denuncia ai carabinieri di Centocelle per delle minacce subite, ma per una lite condominiale. Qualcuno le gridò pubblicamente: «Ti rovino la vita».

Ma nulla collega l'episodio all'incidente. Su Antonella sarà effettuata l'autopsia e gli esami tossicologici. «Abbiamo sentito un boato - racconta Giuseppe che abita in una palazzina vicino al punto dell'impatto - subito abbiamo pensato all'ennesimo incidente. Ogni fine settimana infatti c'è ne è uno».


«ERANO IRRICONOSCIBILI»

Un morte annunciata quella delle due sorelle di Centocelle. Lo schianto mortale si è verificato alle 5.30 del mattino. Alla guida c'era la ragazza di 23 anni. Ad un certo punto, per circostanze ancora da chiarire, l'auto ha accelerato ed è uscita di strada abbattendo alcuni segnali stradali per poi schiantarsi contro un albero. Le ragazze sono morte sul colpo, incastrate tra le lamiere del veicolo che nell'impatto con il platano e un'altra auto parcheggiata si è quasi disintegrato, tanto che i primi soccorritori non avevano capito di che modello di automobile si trattasse quello coinvolto nell'incidente. I corpi erano irriconoscibili.

 


Gianluca un altro residente punta l'indice contro l'inutile e pericoloso fazzoletto di spartitraffico dopo la curva: «Invisibile di notte, abito qui da 10 anni e ho visto morire almeno 5 persone. Vede? Lì ci sono ancora i fiori e la foto ricordo di Giampaolo, un centauro che prese lo spigolo dello spartitraffico e morì anche lui contro l'albero». In curva venne creato un ulteriore slargo per creare una fernata del bus che non venne mai fatta, per guidare il rientro in carreggiata era stato posto il piccolo spartitraffico. «A cui - dice ancora Gianluca - sono stati aggiunti dei segnali oltretutto con le frecce verso un punto cieco della carreggiata». Anni fa gli inquilini delle palazzine che affacciano su via Cilicia si ritrovarono un'auto dentro il cortile. «Dopo la curva, era piombata a tutta velocità come un missile contro il muro di cinta sfondandolo. Un miracolo che non sia morto anche qualche condomino». Su via Cilicia spesso ci sono gli autovelox. Il parapetto del marciapiede vicino l'albero colpito dall'auto delle ragazze è in più punti disconnesso e sbriciolato «per tutte le auto che gli sono andate addosso».

 

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