Sindaco Roma, il Pd nel palazzo occupato: lo scivolone dei candidati. Imbarazzo Gualtieri: «Scelta casuale»

Sindaco Roma, il Pd nel palazzo occupato: lo scivolone dei candidati
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 06:43 - Ultimo aggiornamento: 15:27

Il primo confronto tra i candidati del centrosinistra alle primarie (superflue) di domenica prossima va in scena nello scantinato di un palazzo occupato nel cuore di Roma, non lontano dalla stazione Termini: lo Spin Time, in mano agli antagonisti dalla fine del 2012. Oltre 16mila metri quadri, per due terzi condominio illegale, per il resto discoteca abusiva, con tanto di rave che tengono sveglio fino all'alba chi abita nei paraggi. Un business da oltre 250mila euro l'anno - calcoli pre-Covid - tra pigioni imposte sotto banco agli occupanti, il ristorante senza permessi, le feste illegali con alcolici spacciati perfino ai minorenni. Tutto al nero. Un «modello» a sentire alcuni candidati che hanno sfilato all'adunata di ieri pomeriggio. Di fatto, il primo dibattito in vista delle consultazioni tra i militanti di domenica, che ratificheranno la candidatura di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma.

L’edificio occupato/Le primarie Pd e la legittimazione dell’illegalità

Proprio l'ex ministro dell'Economia sembra il più imbarazzato quando mette piede nel sottoscala trasformato in auditorium. «Perché partire proprio in uno stabile occupato? È capitato... - risponde al cronista - Siamo stati invitati.

Ma ne parlerò meglio durante l'intervento». E in effetti nei dieci minuti conclusivi, dopo un'ora di comizi sul palco da parte di leader e leaderini degli abusivi, Gualtieri prova a barcamenarsi tra i due opposti, le occupazioni e la legalità. «Sulla casa - dice - penso abbiamo il dovere di realizzare un patto per il diritto all'abitare e la legalità». Poi, strizzando l'occhio ad Andrea Alzetta detto Tarzan, ex consigliere comunale antagonista, promotore di svariate okkupazioni tra cui questa, afferma che «la vostra esperienza ce lo insegna, bisogna avere capacità di guardare al tema dell'abitare nel suo complesso» e arriva a sostenere, Gualtieri, che «c'è differenza tra un'occupazione che porta un'esperienza sociale e le occupazioni criminali». In ogni caso, chiosa l'ex ministro, il Pd è schierato contro il «piano sgomberi» voluto dall'ex prefetto di Roma, piano peraltro già formato lumaca, con gli interventi per liberare gli immobili spalmati in 7 anni e per giunta congelato dal blocco degli sfratti. «Noi crediamo nel modello casa-per-casa», è convinto Gualtieri.

Non è l'unico a mostrare un po' d'impaccio, allo Spin Time. «Il primo dibattito in un palazzo occupato? Che dire...», risponde laconico Tobia Zevi. Il civico Paolo Ciani dice che «la legalità è un tema, ma dobbiamo essere presenti in ogni luogo dove ci invitano, diciamo comunque che la prima occupazione qui era più dura, dobbiamo trovare un equilibrio».

Altri candidati addirittura esaltano l'occupazione. Imma Battaglia, ex consigliera di Sel con Marino (che rimpiange, tanto che dal palco attacca il Pd che andò dal notaio), dice in premessa: «Stare qui mi restituisce il senso del mio impegno in politica». Cristina Grancio, ex grillina folgorata dai socialisti, si spella le mani quando qualcuno rievoca il cardinale Krajewski, l'elemosiniere del Papa che nel 2019 riattaccò la luce ai morosi. «Non esiste l'immobile, esiste il cittadino», proclama. A meno che l'immobile non sia occupato, a quanto pare. Giovanni Caudo, il controverso ex assessore di Marino, oggi presidente del III Municipio, celebra gli illegali: «Spin Time è lo spazio pubblico per eccellenza». Stesso mood per l'altro candidato della sinistra, Stefano Fassina. Alzetta si gode la sfilata Pd, lo vede come «un riconoscimento. Questo è un posto occupato e illegale - ammette candidamente - ma c'è la bellezza».

LE REAZIONI
Com'era inevitabile, lo scivolone dem ha attirato gli attacchi del centrodestra. A partire da Giorgia Meloni: «Un palazzo occupato, sede di bivacco e di illegalità, diventa il luogo di confronto tra i candidati del centrosinistra - attacca la leader di FdI - Una vicenda sconcertante che lascia increduli. Mi chiedo con quale coraggio certe forze politiche che si candidano a governare la Capitale d'Italia possano erigere a simbolo chi fa dell'illegalità la propria bandiera».
 

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