Simone Sperduti morto in scooter a Roma, l'ex agente che lo ha investito era ubriaco e senza patente

La sua licenza di guida era scaduta nel 2018. L’accusa è omicidio stradale aggravato

Simone Sperduti morto in scooter a Roma, l'ex agente che lo ha investito era ubriaco e senza patente
di Michela Allegri
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Venerdì 26 Agosto 2022, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 04:49

Si era messo al volante con i riflessi rallentati e la mente annebbiata da un mix di droghe e alcol. E al volante della sua Opel Meriva, in realtà, non ci sarebbe nemmeno potuto stare: la sua patente era scaduta nel 2018. Andrea Persi non si era mai preoccupato di rinnovarla e aveva continuato a guidare. E aveva anche continuato a bere: alle spalle ha due segnalazioni per guida in stato di ebbrezza. All'alba di martedì, ha travolto e ucciso il diciannovenne Simone Sperduti, che stava andando al lavoro in sella al suo scooter. Ora Persi, 46 anni, agente della Polfer sospeso dal servizio da qualche mese, è in carcere con l'accusa di omicidio stradale aggravato. Sabato mattina, assistito dall'avvocato Pamela Strippoli, verrà interrogato dal gip nell'udienza di convalida. Ieri, invece, il magistrato ha incaricato il medico legale di effettuare l'autopsia.

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IL TEST
A disporre la misura è stato il pubblico ministero Mario Palazzi. Dopo l'arrivo dei risultati dei test per rilevare nel sangue la presenza di alcolici e stupefacenti, gli agenti del V Gruppo Prenestino della Polizia Locale sono andati a casa di Persi, in zona Torre Angela, e lo hanno accompagnato a Regina Coeli: era positivo all'alcol - le tracce erano ben oltre il limite consentito - e anche alla cocaina.
Persi stava attraversando un periodo difficile: separato da poco, aveva avuto problemi di salute e anche al lavoro, quindi era stato sospeso dalla Polfer. In passato aveva lavorato al Reparto mobile della polizia. Aveva seguito le orme del padre, pure lui appartenente alle forze dell'ordine. La scorsa primavera aveva chiesto e ottenuto il trasferimento. Anche Simone avrebbe voluto fare lo stesso lavoro del suo papà: sognava di diventare un vigile del fuoco.

Aveva da poco finito gli studi all'istituto superiore Giorgio Ambrosoli e aveva partecipato al concorso. Nel frattempo lavorava come magazziniere.

 


L'IMPATTO
L'incidente è avvenuto alle quattro di mercoledì mattina, mentre Simone stava andando a lavorare. È successo in un attimo. Il poliziotto ha svoltato a sinistra verso l'uscita del Gra, direzione Sud, e ha preso in pieno lo scooter di Simone, che viaggiava sulla Prenestina, in direzione Centro. Gli inquirenti faranno verifiche anche sulle condizioni dell'asfalto e sulla segnaletica, ma sulla responsabilità di Persi il magistrato sembrano esserci pochi dubbi. I rilievi sono stati fatti dagli agenti del V gruppo Prenestino. Agli atti, anche le dichiarazioni di alcuni testimoni che hanno assistito allo schianto.
La famiglia di Simone, che era in vacanza a Cervia, ha dovuto identificare il corpo del ragazzo al Policlinico di Tor Vergata.

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