Simone Scipio morto a Mykonos: il tifo per la Roma e la vacanza tanto attesa. Gli amici che erano con lui: «Non doveva andare così»

Simone Scipio, il secondo nella foto, con amici cari
di Raffaella Troili
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Sabato 23 Luglio 2022, 22:11 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 09:25

«Non doveva andare così». No, non doveva andare così, una vacanza tanto aspettata, due anni, quella licenza come si dice, in compagnia dei colleghi che sono amici cari, a Mykonos. Tutto finito per Simone Scipio, l'agente di 29 anni, della polizia di Stato in forza presso le Volanti della Questura morto mercoledì 20 luglio. Erano quasi le 23, quando il poliziotto alla guida di un quad preso a noleggio per muoversi sull’isola si è scontrato con un minibus lungo lo stesso senso di marcia. «Era il nostro primo giorno di vacanza, tornavamo dalla spiaggia, rientravamo a casa - raccontano gli amici e colleghi rimasti sull'isola "con" lui, Gabriele, Michele e Mattia - quando è avvenuto l'incidente. Un furgone si è scontrato con il quad, Simone è sbandato ed è finito contro il muro». Il passeggero che era con lui, Manuel, un altro agente romano è rimasto ferito, ma non è in pericolo di vita. Simone è arrivato in ospedale in fin di vita. Il papà, Danilo Scipio, luogotenente dei carabinieri forestali, è stato avvisato dagli amici del figlio, è andato in Grecia, distrutto dal dolore racconta: «Stiamo aspettando di capire se quel minibus abbia davvero fatto una manovra azzardata immettendosi da una strada sterrata e distruggendoci la vita...». L'uomo è stato arrestato. Indagini sono in corso, ma non riporteranno Simone in vita. Restano i ricordi e le testimonianze di affetto degli amici, tanti. Il cordoglio del corpo della Polizia di Stato (anche la sorella Silvia è poliziotta), i tanti messaggi che in queste ore stanno arrivando agli amici e colleghi, ai familiari, inondando i social.

Mykonos, morto poliziotto romano in un incidente sul quad. Simone Scipio aveva 29 anni

I ricordi sui social

«Simone, era solare, allegro, stava sempre a ridere - ricorda Michele - ed era sempre super disponibile, tifoso sfegatato della Roma, sì.

Non vedeva l'ora che arrivasse la vacanza, erano due anni che l'aspettava, aveva bisogno di staccare. E' finito tutto, abbiamo assistito i genitori, non ce la siamo sentita di tornare, centinaia di colleghi ci hanno mostrato vicinanza, Simone si è fatto amare da tutti. Ora dovrà essere sottoposto a esame necroscopico, ci piacerebbe aspettarlo, tornare con lui, vediamo quanto tempo ci vorrà».

La mancanza si sente, Simone salutava tutti con «ciao collè». Ora sono loro a dirlo a lui, lì a Mykonos hanno buttato giù dei pensieri, come lettere al cielo: «È stato come ricevere addosso un macigno nel sonno non ci sono parole e aggettivi per descrivere ciò che stiamo vivendo tutti, amici e famiglia di Simone, delle persone d'oro proprio come lui d'altronde, a cui siamo stati costantemente vicini in questi giorni qui a Mykonos e a cui lo saremo finché ce ne sarà bisogno, sempre, per fargli forza, continuerai a vivere in tutti noi. Ciao Simo».

 

E ancora: «Quanto lo hai aspettato questo viaggio Simo, ho perso il conto delle volte in cui durante l'anno mi hai detto che non vedevi l'ora di partire. Erano due anni che per un motivo o per l'altro non ti godevi l'estate e mi ripetevi spesso che avevi bisogno di staccare dalla routine di tutti i giorni, che avevi bisogno di quel senso di libertà  che a volte solo un viaggio ti può regalare, volevi solo divertirti e non pensare ai problemi di tutti i giorni, come tutti noi del resto. Adesso non sei più qui, e spero che quella libertà che tanto cercavi in questo viaggio in un modo o nell'altro ti potrà raggiungere ovunque tu sia. In questi casi si ricorre alla banalità di frasi tipo "se ne vanno sempre i migliori"  beh credo che non ci sia frase più giusta, credo che tu facevi e farai sempre parte di quella categoria di persone. Quelle persone che trovano sempre il tempo per te quando hai un problema, quelle persone che anche quando tutto va male ci ridono su e affrontano la vita a testa alta e con il sorriso a 36 denti, ridevi sempre Simo e non sai a quante persone faceva bene quel sorriso. Non doveva andare così, tu non te lo meritavi. Ti scrivo queste parole sperando che lassù ti possa arrivare anche solo una minima parte del bene che ti volevo. Mi mancherai. Ciao collè».

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