Siccità, Roma e Viterbo sono le «capitali italiane della sete»: Anbi lancia l'allarme

Il report: Lago di Bracciano "'perde" 36 centimetri, fiumi ai minimi

Siccità, Roma e Viterbo sono le «capitali italiane della sete»: Anbi lancia l'allarme
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Giovedì 21 Luglio 2022, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 12:37

Roma e Viterbo sono le «capitali italiane della sete». È l'allarme lanciato dall'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, dopo l'eccezionale deficit di piogge sul Lazio. I dati del report settimanale riportano come il lago di Bracciano sia sceso di 36 centimetri rispetto allo scorso anno, quello di Nemi di 96, mentre il lago di Turano cala di un centimetro al giorno. Nettamente inferiori alla media restano le portate del fiume Aniene, mentre quelle di Liri e Sacco sono ai minimi dal 2017; sono tornati sostanzialmente in linea con gli anni scorsi, invece, i livelli del Tevere.

 

Siccità, i dati allarmanti dell'Anbi

I dati, prosegue Anbi, fotografano una situazione drammatica soprattutto per l'agricoltura e quindi per la produzione di cibo: in una sola settimana, il volume d'acqua nel lago Maggiore è calato di ben 48 milioni di metri cubi, portando a quasi 3 miliardi di metri cubi, il deficit rispetto alla media del periodo.

Il lago di Como (riempimento: 0,6%) è ai minimi storici, quello d'Iseo è al 5% di riempimento e precipitano i livelli del Garda, attestandosi al 34,3% della capacità d'invaso.

In Piemonte, i fiumi sono ai minimi termini: il Tanaro scende ad una portata di soli mc./sec. 2,5 vale a dire il 10% circa di quella del 2021, anno già di grave crisi; un importante calo si registra anche sulla Sesia mentre, tra gli altri corsi d'acqua, sono praticamente azzerati i flussi negli alvei di Agogna, Chisola, Ellero, Sangone, Orba, Bormida, mentre Chisone e Dora Riparia sono dimezzati rispetto all'anno scorso ed il Toce è al 30% della portata 2021. Le dighe della Baraggia Biellese e Vercellese (Ingagna, Ostola e Ravasanella) trattengono 6,35 milioni di metri cubi d'acqua, quando ne dovrebbero contenere circa il doppio. In Valle d'Aosta, dove a luglio non è praticamente piovuto, si riduce la portata della Dora Baltea, che rimane però sopra la media storica.

In Lombardia, le portate del fiume Adda sono dimezzate anche rispetto a quelle del «annus horribilis» 2017 ed alle riserve idriche regionali manca ben 1 miliardo di metri cubi rispetto alla media (fonte: ARPA Lombardia). Scendono ancora i livelli del fiume Adige in Veneto e si attestano su valori oltre 2 metri inferiori a quelli dell'anno scorso; è di quasi un metro e mezzo, invece, la differenza con il livello del 2021 per la Livenza, mentre il Piave è calato di oltre 60 centimetri in soli 7 giorni.

In Umbria, dove è piovuto pochissimo, i laghi di San Casciano e di Chiusi permangono a livelli minimi, mentre il bacino di Corbara è sceso di 58 centimetri in 7 giorni. Adempiendo al compito di dare acqua alle campagne, calano i livelli nei bacini delle Marche, scesi di circa 1.300.000 metri cubi in una settimana, contenendone ora poco più di 42 milioni, ma rimanendo al di sopra dei livelli del 2021.

Permane grave la condizione dei corsi d'acqua in Toscana, dove il fiume Serchio registra una portata addirittura più che dimezzata rispetto a quella del Deflusso Minimo Vitale, così come l'Ombrone, da settimane in condizioni critiche (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana). A Lucca (fino a Giugno 2022 sono caduti solo mm. 302,8 di pioggia a fronte di una media di mm. 568,9). Nel bacino del lago di Massaciuccoli la pioggia caduta è stata invece di 221.

In Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Sele e Volturno appaiono in calo, mentre è stabile il Sarno; si segnalano in discesa i volumi idrici nei bacini del Cilento (l'invaso di Piano della Rocca è al 53% del riempimento e trattiene quasi il 20% in meno rispetto al 2021) e nel lago di Conza (quasi 5 milioni di metri cubi in meno rispetto all'anno scorso). Pertanto, permane stabile la condizione di siccità nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno. Infine, in 7 giorni, l'acqua trattenuta negli invasi di Basilicata è calata di quasi 13 milioni di metri cubi, raggiungendo un deficit di oltre 38 milioni sui livelli dell'anno scorso (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale), mentre è di circa 11 milioni di metri cubi la discesa di risorsa idrica nei bacini della Puglia, dove però si registra un confortante +Mmc. 10,22 sul 2021.

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