Roma, sgombero al Caravaggio. Il Campidoglio accelera: si tratta sul bonus affitti

Roma, sgombero al Caravaggio. Il Campidoglio accelera: si tratta sul bonus affitti
di Alessia Marani
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Venerdì 18 Giugno 2021, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 17:02

Il raggiungimento della prossima tappa nel piano capitolino per liberare gli immobili occupati è a un passo: proprio in questi giorni il Campidoglio sta, infatti, trattando l'emergenza di viale del Caravaggio. Per oltre cento nuclei già censiti nel palazzo occupato dal 2013 sono pronte le sistemazioni alternative: alloggi dell'Ater e del cohousing regionale, altri direttamente di proprietà comunale, nonché la possibilità di dare un bonus affitti a tutte quelle famiglie che hanno già un minimo livello di sussistenza economica. Il presidente dell'VIII Municipio, Amedeo Ciaccheri, sta tirando le somme dell'operazione ed «entro la prossima settimana - dice - la relazione con le indicazioni verrà consegnata al prefetto Matteo Piantedosi». Sarà poi la Prefettura in sede di comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico a definire il cronoprogramma e le modalità dell'intervento. Insomma, si sta lavorando a una soluzione condivisa fra tutti i soggetti coinvolti e con l'inizio dell'estate il Campidoglio conta di arrivare a una conclusione positiva della vicenda.

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IL PERCORSO
Lo schema è quello già visto per il recupero dell'immobile - anch'esso di proprietà privata - di via Carlo Felice, liberato nel febbraio del 2019 con una manovra del tutto indolore e le famiglie e i singoli nuclei sistemati in appartamenti o residenze pronte ad accogliere le cosiddette fragilità.

L'obiettivo è quello di scongiurare scontri di piazza o guerriglie urbane come quelle già viste nell'estate del 2017 in via Curtatone o due anni dopo in via Cardinal Capranica a Primavalle, ripristinando comunque la legalità. «In questi 5 anni - ha scritto la sindaca Raggi in una lettera pubblicata ieri sul Messaggero - quando la Prefettura ha attuato sgomberi, abbiamo sempre salvaguardato le fragilità». La prima cittadina è voluta intervenire sulla scelta del Pd di aprire la propria campagna elettorale per la corsa in Comune scegliendo lo Spin Time occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme come palcoscenico del primo confronto tra i candidati del centrosinistra. «E' un'immagine distante dalla vita reale delle persone - ha scritto la prima cittadina - Evidentemente non si è trattato di un caso ma una scelta di campo, ponderata: Gualtieri ha elevato a simbolo della propria campagna elettorale un luogo che non rappresenta l'applicazione del diritto e della legalità. Non si può essere sempre accomodanti ma è necessario dare risposte serie: a volte, il compito di chi amministra comporta anche la fermezza proprio per tutelare i più deboli e chi rispetta le regole. E' stato uno show che offende i cittadini che pagano il mutuo, le bollette e fanno i conti tutti i giorni con i problemi e le spese di una casa, senza avere canali preferenziali o scorciatoie».


Adesso sul tavolo della trattativa c'è lo sgombero dell'edificio di Tor Marancia, per il quale il Viminale è già stato condannato al risarcimento del danno nei confronti dei proprietari che, nonostante un ordine di liberazione emesso dal giudice, non sono ancora tornati in possesso dell'immobile.
In passato non erano mancati scontri e minacciosi piani di difesa architettati dagli occupanti. Nello stabile erano stati posizionate anche montagne di pneumatici a mo' di barricate, con il pericolo che i bambini fossero schierati in prima linea di fronte a un ipotetico avanzare dei blindati. Manovre, ora, rimaste chiuse nel cassetto grazie alla mediazione in atto. Sempre a proposito dello Spin Time, sede anche di una discoteca abusiva, Raggi ha chiarito che «se si avallano le azioni di chi occupa abusivamente un immobile, le Istituzioni hanno perso in partenza», rimarcando che «c'è differenza fra chi svolge attività sociali a tutela della nostra comunità e chi decide di occupare un immobile senza averne titolo. L'obiettivo di un sindaco deve essere quello di conciliare il rispetto e la tutela del diritto alla proprietà privata e pubblica con la salvaguardia di attività culturalmente o socialmente utili che devono proseguire nel solco, è chiaro, della legalità».
 

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