Campo rom Foro Italico, alle 7 lo sgombero tra le polemiche

Un vigile del fuoco sopra la discarica durante l'incendio di sabato
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Martedì 11 Agosto 2020, 16:42
Scatterà alle 7 del mattino, martedì 11 agosto, lo sgombero del campo nomadi tollerato di via del Foro Italico. Roghi tossici, montagne di rifiuti, anche pericolosi, e poi quell'incendio, sabato, partito da via Foce dell'Aniene che ha poi coinvolto un autodemolitore provocando una nube tossica che ha avvolto pun quadrante di Roma.

Il Campidoglio è pronto a dirigere le operazione di sgombero. «Si tratta - ha spiegato delegato alla Sicurezza di Roma Capitale Marco Cardilli - di un intervento consistente e strutturale, atteso da tantissimo tempo per ripristinare il decoro e mettere fine a condizioni igienico - sanitarie pessime. Gli effetti disatrosi di questa situazione impattavano sulla zona circostante. Assicuriamo quindi tutela e vibilità a tanti cittadini di questo pezzo di città e sottriamo dal degrado e dall'assenza dei più elementari diritti le persone che vivono nell'insediamento, tra cui vari bambini». Il campo si creò negli anni Novanta con un insediamento di rom serbi che prima avevano occupato un'area vicino Monte Antenne. Il campo si è ampliato sempre di più. A ridossoo c'è un'immensa discarica. I residenti del Trieste-Salario da tempo denunciano l'aria irrespirabile per i roghi appiccati. 


Ma non mancano le polemiche. Secondo il II Municipio il tempo è troppo poco per trovare una collocazione ai nomadi che verranno sgomberati. «Il 23 luglio scorso il Comune di Roma ha annunciato per l'11 agosto lo smantellamento del campo nomadi fra la via del Foro Italico e l'Aniene - commenta Carlo Manfredi, capogruppo Pd del Municipio Roma II - 19 giorni sono nulla per affrontare e gestire le implicazioni sociali e umanitarie di un'operazione così rilevante.
Il Municipio farà la sua parte, come ha sempre fatto e come sta già facendo dopo l'incendio di sabato. Duole però constatare ancora una volta l'approssimazione con cui l'amministrazione Raggi affronta temi e problemi che riguardano la vita delle persone». Secondo l'Associazione 21 luglio si tratta 
«un'azione collocata al di fuori della legislazione nazionale e senza tenere in alcun modo conto di quanto disposto dai diversi Comitati delle Nazioni Unite in materia di sgomberi forzati».

Dal 10 luglio intanto, l'intera area è sotto la vigilanza degli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale con turni h24. E' stata una pattuglia dei vigili a dare l'allarme quando sabato poco dopo le 12 sono partite le fiamme nell'area esterna al demolitore. Dieci focolai, indagini dei vigili del Fuoco e dei carabinieri del Noe per capire le cause del devastante rogo. L'Ama si occuperà della rimozione dei rifiuti nel campo, ma anche dell'immensa discarica presente alle spalle del campo tollerato. In pratica «l'intero insediamento - spiega il Campidoglio - sarà trasformato in area di cantiere con movimentazione di mezzi». 

A fine marzo era stato il II Municipio a scrivere al Prefetto denunciando: «Vista l’emergenza epidemiologica in corso, non siamo in grado di garantire, nell’area interessata, il rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia né siamo in grado di garantire il sostegno psicologico e materiale alle persone che vi dimorano». 


 
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