Sgomberi Roma, ecco la nuova lista: 22 priorità, entro fine mese via gli occupanti di via Carlo Felice

Sgomberi Roma, ecco la nuova lista: 22 priorità, entro fine mese via gli occupanti di via Carlo Felice
di Alessia Marani
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Sabato 19 Gennaio 2019, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 11:10
Resettare la lista degli immobili da sgomberare: i tecnici della Prefettura sono di nuovo al lavoro per rimettere in fila tutti gli 88 immobili occupati da liberare a Roma secondo le direttive del nuovo decreto sicurezza e la circolare esplicativa del 19 dicembre targata Salvini.

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In cima rimarranno sicuramente i 22 edifici (quattro dei quali gravati anche da problematiche di stabilità e agibilità) per cui è stato già emesso un decreto di rilascio con sequestro preventivo dalla magistratura. I tecnici dovranno definire priorità e punteggi, elencando un nuovo ranking, dopo avere approfondito e ricostruito ogni singola storia giudiziaria e la clssifica andrà costantemente aggiornata. Ieri l'argomento è stato sviscerato nel comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza Pubblica a Palazzo Valentini, alla presenza dei rappresentanti delle Avvocature generali dello Stato e del Comune, della Procura, degli assessori comunali Laura Baldassarre (Sociale), Rosalba Castiglione (Patrimonio), Marco Cardilli (delegato alla Sicurezza), dell'assessore regionale Massimiliano Valeriani (Politiche Abitative), con la supervisione della prefetto Paola Basilone e i vertici di Arma, Polizia e Vigili urbani. Contestualmente è stato pianificato in via definitiva anche lo sgombero del palazzo della Banca d'Italia occupato in via Carlo Felice: entro il 31 gennaio il trasferimento «concordato» degli occupanti sarà terminato e l'immobile tornerà alla proprietà.

TEMPISTICA
Le nuove direttive impongono un'importante accelerazione sugli sgomberi, ma non senza alcune criticità. Innanzitutto, in presenza di una sentenza di rilascio, ci saranno 90 giorni entro i quali agire. Se, però, si ravvisassero degli ostacoli, il prefetto potrà chiedere delle dilazioni non superiori all'anno di tempo. Solo allora, potrebbe scattare la richiesta di indennizzo da parte dei privati che, a questo punto, potranno rivalersi sugli enti locali, Comune in primis, e non più sul Viminale. Il decreto sicurezza, però, chiama per la prima volta al tavolo per gli sgomberi anche la Regione. Individuata la lista delle priorità, per ciascun immobile verrà costituita una cabina di regia (sul modello di quella che sta operando per Carlo Felice) che avrà 30 giorni per chiudere i lavori. Ipotizzando uno a due incontri al mese, si possono calendarizzare dai 12 ai 24 sgomberi in un anno (mentre fino a ieri, ne erano previsti 4 fino entro l'estate: ex scuola di via Cardinal Capranica, viale del Caravaggio, ex Hotel 4 stelle sulla Prenestina ed ex scuola 8 marzo). Secondo i primi calcoli, gli enti dovrebbero reperire circa 3mila alloggi alternativi l'anno per le cosiddette «fragilità».

LE RISORSE
«Ma - sottolinea Valeriani - è impossibile pensare di risolvere il problema senza risorse adeguate». Ma quali saranno i criteri di priorità per la nuova lista? C'è il rischio, infatti, di ricorsi dei proprietari che potrebbero sentirsi scavalcati o non tutelati. Per cui si procederà attribuendo punteggi in base alla situazione giudiziaria e al pericolo statico e igienico-sanitario per le persone. Al momento sono 22 gli stabili con decreto di rilascio: tra questi compaiono anche un ex hotel sulla Tiburtina, un ex salumificio invia Prenestina, viale del Policlinico, sempre viale del Caravaggio e il palazzo occupato da Casapound in via Napoleone III. Entro il 31 gennaio Basilone dovrà inviare un report sull'attività svolta all'Ufficio di Gabinetto del ministro e, nel frattempo, continuare il pressing sui privati per mettere in sicurezza aree e stabili abbandonati. «Stiamo lavorando - dice Cardilli - per adempiere alle nuove norme contemperando legalità, tutela della proprietà privata e rispetto delle persone».
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