Pochi fondi e mezzi ko, strade come giungle. «Sponsor per le potature»

Pochi fondi e mezzi ko, strade come giungle. «Sponsor per le potature»
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Domenica 5 Gennaio 2020, 14:12

Caccia agli sponsor per ricacciare indietro la Giungla capitale che avanza. Dalla Prenestina alla Portuense, dalla Trionfale a via di Boccea: le grandi arterie della viabilità romana, dove ogni giorno centinaia di migliaia di automobilisti e centauri fanno slalom tra buche, rovi e alberi malconci, hanno bisogno di copiose sfrondate. Problema: i fondi scarseggiano, gli operatori del Servizio Giardini, al netto delle assunzioni degli ultimi mesi, sono sempre troppo pochi per gestire la città più verde d'Europa (44 milioni di metri quadri di parchi, aiuole e giardini). Risultato: tocca bussare alla porta dei privati. Chiedendo una mano per le potature, in cambio di visibilità e qualche cartello da réclame.
Un primo progetto pilota, che riguardava le rotatorie, è partito a maggio dell'anno scorso. La giunta contava di affidare qualche decina di spiazzi alla manutenzione dei privati, in cambio di pubblicità per i benefattori, con un tabellone da tirare sù nei paraggi. Non è andata proprio come speravano a Palazzo Senatorio: si è riusciti ad assegnare solo qualche slargo, 13 in tutto. Meno di quanto preventivato. Ecco allora che proprio a una manciata di ore dalla notte di Capodanno, il 31 dicembre, il Dipartimento Tutela Ambientale, guidato da pochi mesi da un manager esterno, Guido Calzia, ha sfornato il nuovo avviso. Obiettivo: trovare «sponsorizzazioni a sostegno della valorizzazione e manutenzione del verde pubblico comunale». Non solo per le rotatorie, ma anche per le «aree di pertinenza limitrofe o connesse alla rete viaria per gli anni 2020-2021».
«RISORSE LIMITATE»
I soldi nelle casse capitoline sono pochi, annota Calzia in un altro documento interno del 18 dicembre. Si parla di «ridotte risorse finanziarie a disposizione», per questo «il Dipartimento sta ponendo in essere ogni utile accorgimento». D'altronde tocca governare un polmone verde sconfinato e che vessa in condizioni pessime anche perché da anni è abbandonato all'incuria. Basta pensare che solo per assegnare il bando per potare gli alberi - missione ordinaria di qualsiasi Comune d'Italia- ci sono voluti 26 (26...) mesi di gestazione, tra rimpalli da un ufficio all'altro, errori nei calcoli dei fogli excell, bacchettate dell'Autorità anticorruzione. Insomma, anche quando i fondi ci sono, capita che ci si metta una vita a spenderli. Ma in generale, i cordoni della borsa sono stretti. E anche le mani di forbice su cui può contare il Comune scarseggiano: oggi il Servizio Giardini arruola circa 300 dipendenti; negli ultimi mesi, grazie al concorso sbloccato dall'assessore al Personale, Antonio De Santis, sono stati assunti circa 40 addetti. Ma ovviamente non basta ancora, per tenere a bada una città con quasi 300mila piante e 80mila alberi ad alto fusto, la gran parte a fine vita o quasi.
CERCASI MOTOSEGHE
Senza contare che mancano molti strumenti del mestiere: quasi la metà dei mezzi per il Verde pubblico è da rottamare: è quasi pronto l'appalto per mandarli allo sfascio. E c'è carenza di apparecchi chiave come motoseghe, decespugliatori, tosasiepi. Tutti macchinari che ora il Dipartimento ha chiesto di acquistare, sperando di ottenerli «nel più breve tempo possibile, per non compromettere lo svolgimento dei compiti d'istituto», vale a dire la cura del verde.
È in questo quadro che si cercano gli sponsor privati. Si dovrebbero occupare sì delle rotatorie, come nel vecchio progetto, ma anche della manutenzione del verde pubblico «lungo le arterie stradali». Spartitraffico, lunghi tratti verdi che corrono tra via Prenestina, la Prenestina bis, la Portuense, la Trionfale, l'Aurelia, via di Grotte di Gregna, via di Decima, la Collatina, la circonvallazione Gianicolense, Via Bravetta, Via della Maglianella, via di Boccea, solo per citare alcuni indirizzi (in tutto ce ne sono una quarantina). Ai privati, si legge nelle carte comunali, sarebbe affidata la «potatura» di «arbusti, siepi, cespugli e rampicanti». E si occuperanno anche del controllo dello «stato vegetativo» degli alberi, in modo da allertare il Campidoglio in caso di pericoli, «per garantire la sicurezza stradale e dei frequentatori delle aree in questione». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA