Quest’anno per la Città metropolitana dell’Urbe è previsto un deficit di 30 milioni di euro. Una zavorra contabile che agita anche Virginia Raggi. La sindaca ieri lo ha ammesso: «Questo deficit si ripercuoterà inevitabilmente sull’equilibrio di bilancio e sui servizi fondamentali come la manutenzione degli oltre 2mila chilometri di strade e degli istituti scolastici superiori». I tecnici dell’ex Provincia già da tempo hanno elaborato un dossier sulla carenza di fondi per mettere in sicurezza gli istituti scolastici, alle prese con una carrellata di problemi. Norme antincendio non rispettate, infiltrazioni, calcinacci, fino a problemi più banali ma comunque non secondari per assicurare le lezioni: i banchi e le sedie da comprare. Senza fondi, non si può. Per le 360 scuole, «il fabbisogno si aggira intorno ai 90 milioni di euro», ha spiegato la vicesindaca Zotta già a dicembre. Ma la Città metropolitana dispone «di un fondo per le scuole di 30 milioni di euro distribuiti in tre anni». Bastano per una scuola su 3.
Da qui l’allarme di Raggi, che si era mossa tempo fa con l’Anci e con i sindaci delle altre Città metropolitane per provare a trovare un modo di «sostenere le nostre funzioni fondamentali come viabilità, edilizia scolastica, ambiente». Il tentativo, a quanto pare, è andato a vuoto. Tanto che la sindaca ieri ha dovuto rivolgersi direttamente al premier: «Faccio appello alla sensibilità del governo e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per poter trovare una soluzione. Siamo riusciti in questi anni a mantenere l’equilibrio di bilancio, con la riduzione della spesa. Ma ora è urgente intervenire».
Con i fondi in bilancio oggi, «non riusciamo neanche a tappare qualche buca», ha dichiarato Zotta. La legge che ha trasformato l’ex Provincia di Roma in Città metropolitana, sostiene la vicesindaca, «ci costringe a restituire il 60% del nostro bilancio allo Stato. Siamo in ginocchio, cerchiamo di reperire i fondi in tutti i bandi che vengono pubblicati dai vari Ministeri. Ma questo non basta, non più ormai».
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