Roma, scuole tra i rifiuti: blitz dei Nas tra topi e insetti

Roma, scuole tra i rifiuti: blitz dei Nas tra topi e insetti
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 8 Gennaio 2020, 01:26 - Ultimo aggiornamento: 12:10

Bentornati a scuola. Tra pile di spazzatura davanti ai portoni, cassonetti straripanti intorno alle staccionate dei cortili, addirittura ratti e scarafaggi che scorrazzano nei giardini, in qualche caso. Tanto che sono stati allertati i Nas, pronti a intervenire già nella giornata di oggi. L’Epifania ha portato via le feste, ma non la monnezza dalle strade di Roma. E così anche il rientro di bimbi e ragazzi sui banchi di scuola ha avuto, in tante zone della Capitale, il sapore rancido del pattume non raccolto da giorni. 

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Roma, hanno ricevuto solo ieri mattina segnalazioni dal Centro storico a Ostia, dal Tuscolano alla Cassia. E già nelle prossime ore interverranno negli istituti dov’è scattato l’allarme, spesso su pressione dei genitori, preoccupati dal rischio di possibili infezioni. Del resto, come abbiamo raccontato su queste colonne, la Federazione Italiana Medici Pediatri ha parlato di un aumento del 20%, negli ultimi tre anni, di batteri, parassitosi e altre patologie legate al fatto che la città è sporca. «Dietro a questo aumento c’è un mix di fattori - ha spiegato Teresa Rongai, segretaria della Fimp di Roma - ma complessivamente si può dire che il problema è uno: l’igiene scadente».

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Solo dall’inizio dall’anno scolastico, i Nas di Roma, guidati dal capitano Maurizio Santori, hanno effettuato 42 ispezioni nelle scuole della Capitale (+5% rispetto allo stesso periodo del 2018), quasi sempre per problemi d’igiene segnalati da genitori e presidi. Alcune scuole, dopo i controlli degli esperti dell’Arma, sono state chiuse per disinfestazioni e derattizzazioni. Non c’è una zona più colpita di un’altra. La crisi della raccolta, con l’avanzata dei sacchetti su strade e marciapiedi, colpisce un po’ tutti i quartieri. A novembre, per esempio, si sono fermate le lezioni, causa bonifica, in una scuola del Tufello, periferia Nord, e sempre per colpa dei ratti i bimbi si sono ritrovati col cancello sbarrato in un altro istituto al Portuense, nel quadrante Sud. A ottobre i roditori si sono intrufolati addirittura nell’area dove giocavano i bambini, in una scuola elementare sull’Ardeatina, una delle zone indicate dai tecnici per la possibile, nuova discarica.

CORSA PER PULIRE
I Nas si muovono d’intesa con le Asl, che da questa estate, quando è cominciata la grande crisi, continuano a monitorare la situazione e ad attivarsi dopo le segnalazioni dei genitori o dei responsabili degli istituti. I presidi sono in allarme. «Alcune scuole sono pulite, altre sono ancora incredibilmente circondate da montagne di spazzatura - racconta Mario Rusconi, capo dell’Associazione nazionale Presidi di Roma - La verità è che la raccolta è a macchia di leopardo, mentre un problema di queste proporzioni richiederebbe subito un intervento coordinato, a tutto campo. Serve subito un piano per mettere in sicurezza gli istituti».

L’Ama, la municipalizzata dei rifiuti che fa capo al Campidoglio, ha messo in strada squadre speciali per pulire almeno i cosiddetti «luoghi sensibili», quindi scuole e ospedali. «Sono al lavoro squadre dedicate, composte da 2-3 operatori, in servizio con l’ausilio di un mezzo a vasca per la raccolta dei rifiuti, oltre a una spazzatrice in caso di necessità», spiegava ieri la partecipata. Ma a quanto pare non basta. Anche perché la flotta dell’azienda, dopo anni con gli investimenti ridotti all’osso, oggi è praticamente dimezzata. Tanto che si sta pensando di prendere alcuni camion a noleggio pur di permettere ai netturbini di portare via l’immondizia dalle carreggiate invase. E il peggio, forse, deve ancora venire: il 15 chiude la discarica di Colleferro, uno dei pochi siti attivi nel Lazio. Se il Campidoglio per quella data non indicherà un sito per un nuovo impianto - quello era l’impegno con la Regione - la Pisana minaccia di non far scattare gli aiuti alla Capitale. E la crisi di questi giorni, che sembra già aver toccato picchi mai visti, potrebbe addirittura aggravarsi.
 

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