Roma, scuola Trionfale: la preside non cambiò il testo e molti genitori la difendono

Roma, scuola Trionfale: la preside non cambiò il testo e molti genitori la difendono
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 17 Gennaio 2020, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 09:58

«La presentazione della scuola sul sito? Già un anno fa avevamo chiesto alla preside di cancellarla, ma la situazione nei vari plessi non è quella descritta». Dopo le polemiche sull'Istituto comprensivo Trionfale che nella presentazione on-line della scuola ha diviso i 4 plessi in quelli frequentati dai figli del «ceto medio-alto» e le strutture appannaggio di «colf e badanti», i genitori rispondono così: «È stato un messaggio sbagliato, la realtà è un'altra». Anche il Miur torna a metterci il suo e puntualizza che nella redazione del testo non è stata «seguita nessuna direttiva ministeriale».

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Di fronte al cancello del plesso di via Vallombrosa molti genitori aspettano che suoni la campanella, ma si fermano a parlare: «C'è stato un grande fraintendimento e, sicuramente, un errore grossolano nel formulare il messaggio», sintetizzano più di una mamma e di un papà. Perché da quando sui banchi c'erano loro e oggi i figli è sempre stato così: «In una scuola pubblica, ed è questo il valore aggiunto, c'è sempre una varietà umana e sociale, il figlio del professionista che siede vicino a quello dell'impiegato», spiega Sara, mamma di un piccolo iscritto al plesso dietro via Cortina d'Ampezzo. L'edificio che nella presentazione risultava quello con figli dell'alta borghesia e dei dipendenti di essa: badanti, colf, autisti. «Nessuno ha mai fatto distinzioni conclude questa è una scuola che contempla tante realtà e in cui i problemi magari sono altri: compriamo noi la carta igienica o parte del materiale didattico».
 



E poi c'è Fabrizio, avvocato, che di fronte al plesso di via Assarotti aggiunge: «Mio figlio ha sempre frequentato questo plesso che è stato definito di ceto medio-basso ma tra i suoi compagni c'era tanto il bambino rom quanto il figlio di dirigenti televisivi». Persino un insegnante, che negli anni ha dato lezioni in 3 dei 4 plessi ci tiene a sottolineare: «Non c'è mai stato un plesso di serie A né uno di serie B. Di certo quella presentazione è stata scritta male». Era lì nel sito della scuola dal lontano 2012. Lo scorso settembre il collegio di istituto dei genitori ne aveva chiesto la cancellazione perché «con il nuovo sito spiega il presidente Francesco D'Anzilio quel messaggio era diventato maggiormente visibile e, per come era stato scritto, aveva creato dei comprensibili malumori».

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Ma la presidenza aveva risposto che per cambiarlo, poiché era stato redatto seguendo i criteri ministeriali, bisognava procedere con un collegio docenti prima e con un consiglio d'istituto poi. Il testo era rimasto lì. «Lo ammetto, quella pagina ci è sfuggita scrive in una lettera una docente del plesso Taverna , quelle parole pur descrivendo oggettivamente il territorio, non fotografano neppure lontanamente il nostro sentire di esseri umani e docenti. Siamo impegnati giornalmente a combattere discriminazioni e pregiudizi».

LE VERIFICHE
Da viale Trastevere, dopo le verifiche, si è escluso che quel paragrafo rispondesse alle «Linee guida del ministero dell'Istruzione». Nel rapporto di autovalutazione o nel Piano dell'offerta formativa «È richiesta precisa ancora il Miur una semplice analisi del contesto al fine di definire al meglio le scelte didattiche e l'offerta. Pertanto è stata una libera scelta dell'Istituto inserire quel testo in una pagina di presentazione della scuola».
Sempre ieri il gruppo dei rappresentanti dei genitori ha chiesto alla preside un consiglio straordinario per cercare «di capire conclude il presidente D'Anzilio senza polemiche come è stato redatto quel testo perché io, ad esempio, frequento questa realtà da 8 anni e nessuno della scuola mi ha mai sottoposto un questionario per sapere dove vivo o che tipo di professione svolgo». Intanto questa mattina i bambini delle quinte di Assarotti (il plesso con il ceto medio-basso) andranno alla media Taverna (ceto medio-alto) per la continuità scolastica. Il progetto era previsto da tempo.
 

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