Devono arrivare 3100 docenti, nelle scuole di Roma: una volta seduti in cattedra si potrà far partire l'orario completo, dal tempo pieno alle elementari fino alle 5-6 ore delle superiori. Dal 7 ottobre, infatti, partono le nuove convocazioni per tutti quegli istituti ancora a caccia di un supplente. Arriverà quindi un esercito di insegnanti che, con un incarico annuale, dovrà far partire quella didattica che oggi, dopo 4 settimane di scuola, ancora non è partita. E le famiglie lo sanno bene: il tempo pieno nella maggior parte degli istituti comprensivi non è stato attivato, i bambini escono subito dopo il pranzo a mensa, perché la scuola sotto organico deve far girare i docenti sulle cattedre scoperte. E l'orario si accorcia, tanto da tagliare via 2 ore al giorno, 10 a settimana. Vale a dire che entro l'8 ottobre saranno state cancellate 40 ore.
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LE RIPERCUSSIONI
È sparita quindi più di una settimana, su 4.
A quel punto sono partite le 2.412 nomine con un contratto a tempo determinato che, alla fine dell'anno scolastico, si trasformerà in un posto di ruolo. Una sorta di anno di prova, introdotto dal decreto-legge n. 73 del 2021. Sono poi partite le nomine dei supplenti, con una mole di dati non indifferente visto che solo a Roma le candidature sono state 270.149. Al 6 settembre scorso le nomine erano state tutte fatte ma poi dalle scuole sono arrivate le comunicazioni delle prime rinunce, poi sempre di più.
GLI ERRORI
Oltre alle rinunce ci sono stati anche diversi errori in graduatoria, su cui l'Ufficio scolastico ha dovuto procedere controllando le rettifiche. Fino ad un totale di 3100 cattedre scoperte, a cui dare un docente con una seconda chiamata che partita giovedì prossimo. E proprio a causa di questa assenza è stato cancellato, per ora, il tempo pieno. Da Casal del Marmo a viale Marconi, dalla Morvillo di Tor Bella Monaca all'ic Maffi e l'ic di via Soriso, dall'istituto comprensivo di Castel Madama al Santa Beatrice al Trullo. Ancora al Martin Luther King, al Pio La Torre, al De Sanctis e all'Archimede-Pacinotti. Ma il problema è dell'intera provincia infatti sono in attesa dei supplenti anche allo Spallanzani di Tivoli e all'istituto comprensivo Guidonia fino all'Ilaria Alpi di Ladispoli. Con l'arrivo del supplenti si potrà far partire tutto. «Finalmente, aspettavamo di conoscere la data delle nuove convocazioni - spiega Cristina Costarelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi del Lazio - per organizzare il lavoro. Ora speriamo che non ci siano nuovi intoppi con l'algoritmo né ulteriori rinunce».