Roma, a scuola arrivano i supplenti: via alle convocazioni. «Così parte il tempo pieno»

Roma, a scuola arrivano i supplenti: via alle convocazioni. «Così parte il tempo pieno»
di Lorena Loiacono
4 Minuti di Lettura
Domenica 3 Ottobre 2021, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 08:17

Devono arrivare 3100 docenti, nelle scuole di Roma: una volta seduti in cattedra si potrà far partire l'orario completo, dal tempo pieno alle elementari fino alle 5-6 ore delle superiori. Dal 7 ottobre, infatti, partono le nuove convocazioni per tutti quegli istituti ancora a caccia di un supplente. Arriverà quindi un esercito di insegnanti che, con un incarico annuale, dovrà far partire quella didattica che oggi, dopo 4 settimane di scuola, ancora non è partita. E le famiglie lo sanno bene: il tempo pieno nella maggior parte degli istituti comprensivi non è stato attivato, i bambini escono subito dopo il pranzo a mensa, perché la scuola sotto organico deve far girare i docenti sulle cattedre scoperte. E l'orario si accorcia, tanto da tagliare via 2 ore al giorno, 10 a settimana. Vale a dire che entro l'8 ottobre saranno state cancellate 40 ore.

Scuola e Green pass: non è consentito acquisire informazioni sullo stato vaccinale degli studenti

LE RIPERCUSSIONI
È sparita quindi più di una settimana, su 4.

Con pesanti ripercussioni sia sulla didattica, fortemente penalizzata, sia sull'organizzazione familiare per quei genitori che hanno scelto il tempo pieno e si ritrovano, invece, a dover fare i conti con l'uscita anticipata alle 14. I disagi si stanno verificando anche nelle scuole superiori, dove i ragazzi escono prima se manca il supplente, ma in quel caso l'impatto è meno forte perché gli adolescenti possono tornare a casa soli. Fermo restando che vanno perdute le ore di insegnamento e di apprendimento. Ore che non verranno recuperate in nessun caso. Ma la situazione critica potrebbe finire a breve. Almeno questo è l'obiettivo dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio che a Roma e provincia sta avendo molti problemi con le convocazioni, a differenza di altre province come Rieti e Viterbo dove le nomine sono in già ordine da settimane. La nuove convocazioni si faranno il 7 ottobre e da lì a pochi giorni, in molti casi già da lunedì 11 ottobre, i supplenti annuali saranno in cattedra. Al loro posto. Ma per capire cosa sta accadendo con le cattedre scoperte, a distanza di 4 settimane di scuola, bisogna fare un passo indietro: il ministero dell'istruzione quest'anno ha avviato le procedure in anticipo rispetto al passato e, tramite le procedure informatizzate, entro fine agosto sono stati coperti 4.022 posti a tempo indeterminato.

A quel punto sono partite le 2.412 nomine con un contratto a tempo determinato che, alla fine dell'anno scolastico, si trasformerà in un posto di ruolo. Una sorta di anno di prova, introdotto dal decreto-legge n. 73 del 2021. Sono poi partite le nomine dei supplenti, con una mole di dati non indifferente visto che solo a Roma le candidature sono state 270.149. Al 6 settembre scorso le nomine erano state tutte fatte ma poi dalle scuole sono arrivate le comunicazioni delle prime rinunce, poi sempre di più.

GLI ERRORI
Oltre alle rinunce ci sono stati anche diversi errori in graduatoria, su cui l'Ufficio scolastico ha dovuto procedere controllando le rettifiche. Fino ad un totale di 3100 cattedre scoperte, a cui dare un docente con una seconda chiamata che partita giovedì prossimo. E proprio a causa di questa assenza è stato cancellato, per ora, il tempo pieno. Da Casal del Marmo a viale Marconi, dalla Morvillo di Tor Bella Monaca all'ic Maffi e l'ic di via Soriso, dall'istituto comprensivo di Castel Madama al Santa Beatrice al Trullo. Ancora al Martin Luther King, al Pio La Torre, al De Sanctis e all'Archimede-Pacinotti. Ma il problema è dell'intera provincia infatti sono in attesa dei supplenti anche allo Spallanzani di Tivoli e all'istituto comprensivo Guidonia fino all'Ilaria Alpi di Ladispoli. Con l'arrivo del supplenti si potrà far partire tutto. «Finalmente, aspettavamo di conoscere la data delle nuove convocazioni - spiega Cristina Costarelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi del Lazio - per organizzare il lavoro. Ora speriamo che non ci siano nuovi intoppi con l'algoritmo né ulteriori rinunce».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA