Roma, scuola, salta il tempo pieno: le maestre rifiutano i posti

Roma, scuola, salta il tempo pieno: le maestre rifiutano i posti
di Lorena Loiacono
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Venerdì 10 Settembre 2021, 01:19

Troppe rinunce e la cattedra resta vuota: addio al tempo pieno per i bambini. Quest’anno si parte a metà, soprattutto per le classi di scuola elementare che a pochissimi giorni dall’avvio delle lezioni si ritrovano senza maestra. Ma anche senza bidelli tanto che la scuola, a metà giornata, deve chiudere perché non c’è il personale necessario a tenerla aperta.

Le classi a tempo tempo restano senza maestre

Il motivo? Le convocazioni dalle graduatorie dei supplenti sono state fatte ma sono tante quelle a cui nessuno ha risposto.

C’è chi rinuncia perché la sede è lontana, chi perché sta già lavorando e non nella scuola e chi invece non si fa neanche sentire. Ma lunedì, primo giorno di lezione, è ormai arrivato. Parte quindi l’allarme dagli istituti comprensivi che si ritrovano costretti a far uscire i bambini del tempo pieno in anticipo: subito dopo pranzo. Con buona pace delle famiglie che, di fatto, si ritrovano la scuola a metà: chi iscrive il proprio figlio al tempo pieno lo fa sia per una scelta didattica sia per necessità organizzative. Così salta tutto e il rischio è che il modulo orario “part time” resti tale per diverse settimane: tutto dipende da quando si sbloccherà la situazione.

«Molti dei docenti che ci sono stati assegnati non si sono presentati – spiega Valeria Sentili, dirigente dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo di Tor Bella Monaca – nella mia scuola, ad esempio, ho solo 11 docenti sul sostegno rispetto ai 32 che dovevano arrivare. Qualcuno non ha neanche comunicato la rinuncia, semplicemente non si è presentato. Per capire cosa stesse succedendo ho anche telefonato personalmente al docente. Così per noi è difficile tornare in presenza: purtroppo apriamo con orario ridotto».

 


IL CAOS
Una condizione che riguarda tante scuole: stessa situazione, infatti anche all’istituto comprensivo di via Poseidone, dove mancano 20 docenti di sostegno su 28. Anche qui l’orario di uscita, per tutti, è alle 14:30. Il disagio è in tutta Roma: «Abbiamo tantissimi buchi - spiega Angela Minerva, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Uruguay di Settebagni - nonostante le procedure, quest’anno, siano state veloci ci ritroviamo, di fatto, diversi docenti assenti in tutti gli ordini di scuola dall’infanzia alla primaria fino alle medie. Quindi, per ora, le classi di scuola elementare escono alle 14, le medie alle 13».

Per le norme anti-covid, quest’anno, le classi scoperte non possono essere divise con gli alunni che vengono spostati in altre aule. «La nostra è una scelta di buon senso – continua la preside Minerva – dobbiamo garantire un minimo di compresenza in classe e la sicurezza dei bambini. Oltre le 14 non si può andare». L’istituto comprensivo Uruguay è composto da 9 plessi con 4 sedi di scuola elementare, 3 di infanzia e 3 di scuole medie: può contare, solo sulla carta, su 14 bidelli ma neanche ci sono tutti.

 
I BIDELLI
A fronte di sedi con 20 classi che necessiterebbero, da sole, di 4-5 collaboratori. Per sopperire alla mancanza di bidelli, la scuola ha incaricato una ditta di pulizie visto che quelli interni devono essere concentrati sulla vigilanza dei bambini. Come si risolve? «Quest’anno le assegnazioni sono iniziate prima ma tanti stanno lasciando scoperti i posti - spiega Cristina Costarelli, preside del Newton e presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio - i supplenti possono indicare 150 sedi e, se vengono chiamati da una troppo lontana, capita che non accettino. In altri casi ci sono errori nelle Graduatorie. Dobbiamo aspettare che finisca la fase delle convocazioni dalle graduatorie provinciali per poi poter chiamare dalle graduatorie di istituto, a quel punto tutto correrà più velocemente perché i docenti hanno scelto l’istituto in cui sono iscritti quindi in linea di massima accettano. Dovremmo velocizzare queste due fasi, altrimenti continueremo a chiamare sulle rinunce lasciando le cattedre vuote».
 

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