Scuola, a Roma mancano le classi: respinte tremila iscrizioni

Scuola, a Roma mancano le classi: respinte tremila iscrizioni
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 2 Marzo 2022, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 09:51

Il caso più eclatante è stato quello del liceo Scientifico Nomentano: 210 ragazzi respinti per mancanza di aule. Ma c'è poi il Giordano Bruno, per l'indirizzo Scienze umane, ed il Pacinotti-Archimede per il percorso sportivo che hanno dovuto rimandare indietro le domande di 50 famiglie. Ancora: un altro liceo Scientifico - il Democrito - ha dovuto trovare soluzioni per una novantina di studenti dirottandoli ad altri istituti e pure il centrale liceo Newton non ha potuto accogliere più di 100 ragazzi. Si chiama overbooking scolastico ed è il fenomeno che, in assenza di spazi, porta famiglie e ragazzini a dover ripiegare su altre scuole perché quelle scelte non hanno posto. Gli ultimi dati impietosi sui rifiuti li ha elaborati la Uil Scuola che fotografa un andamento costante anno dopo anno ma stavolta, in vista di settembre, in mezzo ci finisce anche il paradosso.

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LA CIRCOLARE
Il 28 febbraio scorso dall'Ufficio scolastico regionale il direttore Rocco Pinneri ha inviato a tutti i presidi una circolare in cui si chiede una ricognizione degli spazi disponibili perché a fronte della legge di Bilancio sarà possibile andare in deroga ai tetti previsti per la formazione delle singole classi - non meno di 17, non più di 27 - per evitare il sovraffollamento. Il problema però è che la circolare resterà quasi certamente lettera morta: le classi da recuperare dentro alle scuole non ci sono, quelle disponibili sono già tutte occupate e l'idea - seppur lodevole di riuscire a formare un'aula con ad esempio 20 studenti - è destinata a tramontare prima ancora di sorgere.
Spiega Cristina Costarelli, preside del liceo Scientifico Newton e presidente dell'AssoPresidi Lazio: «Al Newton in vista del prossimo anno formeremo 8 nuove prime rispetto alle 13 previste seguendo quelle che erano le domande di iscrizione perché non ho aule e anche se le avessi avute non avrei potuto fare una sezione con meno di 25 alunni perché le domande sono moltissime.

Questa situazione purtroppo è comune a molti altri istituti e dunque la misura prevista nella circolare è una misura che non avrà nessuna attuazione». Risultato? «Una scuola si trova per tutti - prosegue la Costarelli - ma non è la scuola scelta dalle famiglie a cui viene di fatto negata la libertà di scelta». Circa 3 mila tra Roma e provincia hanno dovuto cambiare destinazione e tra questi ci sono anche i cambi tra classi successive alla prima. Il problema si annida nella mancanza cronica di spazi: «Nessuno - conclude la Costarelli - sembra davvero intenzionato a trovare nuovi locali e anche le strutture cosiddette leggere, come le tensostrutture paventate nel pieno dell'emergenza sanitaria, che pure avrebbero avuto una loro utilità, sono rimaste nel novero delle intenzioni». Quello che manca da anni «è uno studio di fattibilità - aggiunge Saverio Pantuso, segretario regionale della Uil Scuola - perché in alcune zone come Tor Bella Monaca, grande come Cosenza, ci sono appena tre istituti superiori».

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LE REALTÀ
Al liceo Classico e Linguistico Orazio la preside Maria Grazia Lancellotti al fine di respingere il minor numero di domande ha allestito classi nei laboratori e in tutti i luoghi possibili nelle tre sedi dell'istituto. «A settembre costituiremo 10 nuove classi - dice - di più non possiamo e sono di meno a quelle dello scorso anno, in questi giorni stiamo respingendo alcune domande». Stesso scenario al liceo Mamiani: «Possono anche autorizzare classi in più per evitare il sovraffollmaneto in ragione anche delle domande e dunque fate classi meno numerose ma in realtà non lo sta facendo nessuno perché siamo pieni, abbiamo mandato indietro dei ragazzi - spiega la preside Tiziana Sallusti - se avessimo dovuto accettare tutte le domande avremo formato una classe in più di Scientifico e un'altra almeno al Classico ma non ci sono spazi». Carenza di aule anche al Righi. Con buona pace di quella lodevole intenzione, scritta su una circolare, di formare classi con un numero inferiore di studenti.

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