Scuola, caos quarantene a Roma: «Manca il protocollo». La denuncia dei presidi

Scuola, caos quarantene. «Manca il protocollo»: la denuncia dei presidi
di Flaminia Savelli
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Martedì 21 Settembre 2021, 22:11 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 00:18

Nessun protocollo ufficiale comunicato dalle Asl sulle quarantene. Ed è caos nelle scuole della Capitale. Dopo il ritorno in presenza degli studenti al 100% (il 13 settembre), i dirigenti scolastici sono già alle prese con il nodo di contagi e isolamento fiduciario. A poco più di una settimana dalla ripresa, il numero degli alunni risultati positivi al Covid è ancora contenuto. Lo scorso venerdì erano circa 40 le classi in quarantena. A pesare però sono le informazioni a singhiozzo e la poca chiarezza sulla procedura da seguire: «La media oggi è di uno studente contagiato a istituto» precisa Cristina Costarelli vice presidente di Assopresidi. Che già la scorsa settimana aveva lanciato un primo allarme. Infatti sono stati i presidi, con i primi positivi tra i banchi, a “scoprire” che l’iter per le quarantene è passato, per competenza, ai medici di base e non più le Asl. Sono infatti i medici della mutua ora gli incaricati di eseguire i tamponi per i ragazzi e quindi i certificati di rientro al termine dell’isolamento. 

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La procedura

Gli istituti si sono organizzati come hanno potuto. E cioè con il passa-parola: «Non tutte le aziende sanitarie hanno fatto pervenire alle scuole i protocolli aggiornati rispetto alla nuova modalità di organizzazione» spiega Costarelli
Non è tutto: da alcune Asl è stato richiesto alle scuole di inviare a fine quarantena i file riepilogativi delle modalità di rientro. Un passaggio che però prevede la richiesta di accesso ai dati sensibili e quindi riferimenti sullo stato di salute di minori. Ma: «Non siamo autorizzati a chiederli per questioni legate alla privacy sui minori e quindi anche a comunicarli» sottolinea la vice presidente di Assopresidi. Una confusione alimentata pure dalle stesse aziende locali. Perché in alcuni casi è stata attivata una piattaforma gestionale. Una sorta di registro elettronico sanitario dove inserire comunicazioni su quarantene e studenti positivi. In sostanza, un’alternativa alla posta elettronica. Ma dai centri di assistenza sanitaria non viene garantito l’aggiornamento: così anche gli elenchi della piattaforma non sono aggiornati.

Una situazione che rischia di complicarsi col passare dei giorni e in caso di aumento di positivi nelle classi appena rientrate in aula. 

La lettera

Intanto i presidi hanno inviato una prima lettera alla Regione Lazio e agli uffici del Provveditorato di Roma. «Abbiamo chiesto un tavolo di confronto perché è necessario avere una direttiva comune - conclude la vice presidente - a partire di chi, tra Asl e scuola, dovrebbe comunicare la positività di uno studente. È una delle questioni che più ci preme». Già dallo scorso anno la procedura è in carico alle scuole al referente Covid. Eppure: «Segnalazioni, tracciamenti e trasferimento delle comunicazioni - ribadisce - non possono pesare sugli agli organici amministrativi già in affanno. La questione è urgente e va risolta ora che la situazione dei contagi è ancora sotto controllo». 

 

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