Proteste, polemiche e prime tensioni nei licei della Capitale: allertate prefettura e questura. Si sono accesi ieri i primi fuochi delle contestazioni studentesche. Dopo i disordini al liceo classico Manzoni di Milano, occupato per protestare contro la vittoria del centrodestra alle elezioni e il futuro governo guidato da Fratelli d'Italia, ora il timore è che la protesta si allarghi ai licei romani. I presidi romani hanno dunque già alzato il livello di guardia: «Dopo i due anni di pandemia e di lezioni in Dad i ragazzi ora devono studiare ed essere presenti in classi. Le occupazioni non hanno mai ottenuto alcun risultato, siamo per il confronto ma che sia costruttivo. Faremo il possibile per evitare che i licei finiscano nelle mani di pochi e isolati gruppi di ragazzi che impediscono il regolare svolgimento delle lezioni» dice deciso Mario Rusconi, presidente di Assopresidi. Resta infatti la preoccupazione che la protesta dilaghi e che l'anno scolastico venga interrotto. Ecco perché dal centro alla periferia, sono state allertate le forze dell'ordine. L'obiettivo è evitare quanto avvenuto lo scorso anno quando l'onda delle occupazioni si era allungata per 70 giorni (tra novembre e dicembre). Con un bilancio pesantissimo, in termini di ore scolastiche annullate. E di danni: alla scuola succursale del Pirelli al Tuscolano, che ospita il linguistico e il tecnico economico, dopo tre giorni di proteste la conta dei danni è salita a 200 mila euro.
Roma, ondata di occupazioni nelle scuole. E al Liceo Nomentano la preside mette tutti in Dad
DALL'ARGAN AL CAVOUR
Ieri la mattinata delle proteste è iniziata al liceo artistico Argan di via dei Decemviri, quartiere Don Bosco, dove un gruppo di ragazzi ha protestato per «l'aborto sicuro, libero e gratuito».
Liceo Azzarita occupato a Roma, la preside chiama il 112: sgomberati gli studenti
CORI E IDENTIFICATI
Infine attimi di tensione si sono registrati al liceo classico Virgilio di via Giulia dove i ragazzi avevano organizzato un'assemblea, quando una gazzella dei carabinieri è passata per un regolare controllo. Gli animi si sono agitati e i ragazzi hanno intonato cori contro i militari che li stavano identificando. La situazione è poi tornata alla normalità. «L'attenzione - ribadisce il presidente Rusconi - resta alta, le scuole devono restare aperte e le lezioni regolari. Per questo i presidi, così come le forze dell'ordine, stanno già prestando la massima attenzione».