Scuola, la grande fuga: nel Lazio i prof anticipano le ferie. «Lezioni, stop alle 12»

Scuola Lazio, la grande fuga: i prof anticipano le ferie. «Lezioni, stop alle 12»
di Flaminia Savelli
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Sabato 12 Dicembre 2020, 00:12

La grande fuga è già iniziata. Dopo l’annuncio della chiusura delle Regioni per limitare gli spostamenti sotto le feste di Natale, fissata al prossimo 21 dicembre, professori e bidelli del Lazio hanno giocato d’anticipo tra ferie e congedi straordinari. Il risultato? Sette istituti su dieci sono a corto di personale scolastico. E per “tappare” il buco, e garantire comunque la didattica, hanno ridotto l’orario con uscite anticipate. Un’urgenza che si somma all’emergenza: «Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto il problema di assegnazione delle cattedre. Il personale perciò era appena sufficiente per coprire tutte le sezioni: con la richiesta di congedi, permessi e ferie si è trasformata in emergenza» conferma la preside dell’istituto comprensivo Villaggio Prenestino, Angela Giuseppina Ubriaco. Didattica quindi garantita, ma con orario ridotto e uscita alle 12. 

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“LECTIO BREVIS” 
«Il nuovo orario inizierà questa settimana ed è previsto fino al 22», spiega la preside Ubriaco.

Al liceo Enzo Rossi di via del Frantoio al Tiburtino. Danilo Vicca è il dirigente scolastico incaricato di coordinare le lezioni per i 900 studenti dell’istituto. Anche lui in queste ore alle prese tra congedi e permessi: «Vorrei evitare di anticipare l’uscita da scuola, una “lectio brevis”- dice- per i giorni tra il 20 e il 23 dicembre sto pensando anche di organizzare delle assemblee». Orari con chiusure anticipate anche in alcune scuole all’Esquilino, Colli Aniene e Pietralata. 

CAOS PERMESSI 
«Ai sensi del Dpcm non posso viaggiare»: è quanto indicato sulla richiesta di permesso inoltrata da un professore a Valeria Sentili, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo a Torre Gaia. «L’ho rispedita al mittente» risponde secca la dirigente che da giorni sta studiando un sistema per evitare di ridurre- ancora- l’orario dei suoi studenti. Con il poco personale a disposizione, non è riuscita a garantire il tempo pieno. Ecco perché è fiscalissima sui congedi e permessi finiti sulla sua scrivania in questi giorni. E li sta valutando con grande attenzione: «Al docente- precisa Sentili- ho spiegato che per motivi di lavoro potrà viaggiare, che forse ha mal interpretato la nuova direttiva, e quindi mi aspetto la sua presenza in classe. Per questa settimana sono ancora coperta ma temo che dal 20 non potrò fare altro. Mi aspetto molti certificati medici- annuncia- a quel punto non avrò alternative». Cioè lezioni sospese alle 12.

IL NODO 
Il problema secondo i presidi travolti dalla nuova emergenza, è nella gestione dei tempi decisi dall’ultimo Dpcm. «Anticipare la chiusura delle Regioni a quella della scuola per le vacanze di Natale ha scatenato il caos» dice Cristina Costarelli dell’Associazione nazionale presidi: «Siamo stati travolti dalle richieste di permessi e congedi che sono, e lo preciso, un diritto. Ma la scuola sta attraversando un momento delicato e difficile proprio dal punto di vista organizzativo. Non abbiamo mai risolto il problema delle supplenze e dunque- aggiunge- anche poche richieste possono mettere in difficoltà una scuola». Un ulteriore problema di gestione che si poteva evitare: «È mancata la coordinazione- attacca Mario Rusconi, presidente Anp Lazio- annunciare e anticipare la chiusura delle regioni, ha creato solo altro caos. In questo caso però si poteva evitare studiando un sistema alternativo sulle date e sulle chiusure». 
 

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