Scuola, niente cellulari in classe. Linea dura dei presidi: ci saranno sospensioni

Scuola, niente cellulari in classe. Linea dura dei presidi: ci saranno sospensioni
di Lorena Loiacono
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Venerdì 16 Luglio 2021, 00:18 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 00:07

Giù le mani dallo smartphone, almeno in classe. Per settembre è in arrivo la stretta dei dirigenti scolastici sull’uso di chat, ricerche e giochi online tra i banchi di scuola. Ma non sarà così semplice farsi ubbidire perché alle regole dei presidi anti-telefonino i ragazzi rispondono: «troveremo il modo di usarlo». L’uso dello smartphone e delle chat, che volenti o nolenti ha tenuto compagnia ai ragazzi durante il lungo periodo di chiusure per le scuole così come per le palestre, lascerà inevitabilmente degli strascichi ma, per settembre, l’abitudine di usare costantemente il telefonino deve essere archiviata. Così ha invitato a fare il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Mario Rusconi.

Cellulari in classe, arriva la stretta. «Vietati durante le lezioni»

E infatti i dirigenti sono pronti a bandire il cellulare, pena le sanzioni disciplinari per chi trasgredisce. «I regolamenti scolastici vanno aggiornati dopo la dad – spiega la preside dell’istituto Ambrosoli, Anna Messinese – e soprattutto il divieto di un uso personale dello smartphone in classe vale per tutti: studenti ma anche docenti.

Il telefonino non serve in classe, a scuola infatti abbiamo tutti i dispositivi necessari per fare lezione. Per chi comunque vorrà trasgredire il divieto, siamo pronti a mandare le comunicazioni alle famiglie, assegnare sanzioni e note disciplinari e poi, se il ragazzo esagera, si arriva anche a compromettere il voto di comportamento. ricordiamoci che per la condotta, sotto il 6, c’è la bocciatura. Non possiamo rischiare atti di bullismo, con un uso improprio anche tramite riprese video».

«RITORNO ALLA NORMALITÀ»
Serve quindi un ritorno alla normalità, accantonando mano a mano quella tecnologia che ora non può più seguire gli studenti ovunque vadano: «Dobbiamo tornare alla normalità – spiega infatti la preside del liceo Mamiani, Tiziana Sallusti – se troviamo un ragazzo che copia da internet durante il compito, ritiriamo il foglio e mettiamo 2. Per questo chiederemo a tutti correttezza, lasciando il telefonino spento nello zaino». A volte però il device diventa strumento di studio: «Non possiamo fare a meno dello smartphone in classe - spiega Danilo Vicca, preside del liceo artistico Enzo Rossi – perché viene utilizzato a scopi didattici, la nostra è una scuola anche a vocazione digitale e non possiamo snaturarla. Ovviamente dobbiamo fare opera di persuasione affinché i ragazzi non ne facciano un uso scorretto: va rispettata la netiquette altrimenti partiamo dalla nota disciplinare e passiamo all’ammonizione e, nei casi peggiori come episodi di cyber bullismo, potremmo arrivare anche alla sospensione».

La posizione dei presidi rispecchia quella dei genitori che, stanchi di vedere i ragazzi chini sullo smartphone, chiedono di farlo mettere da parte: «Sta diventando una dipendenza per i giovani - avverte Dino Cozzi, papà di due ragazzi al Pasteur e Farnesina – devono restare fuori dalle aule anche perché li usano per copiare. Inoltre spaventa molto il cyberbullsimo: le regole servono per aiutare i nostri figli». Ma intanto i ragazzi che cosa ne pensano? Ieri alla notizia che i presidi vogliono rivedere i regolamenti interni per “disconnettere” gli studenti è partito un tam tam estivo, ovviamente in chat. «Vietati gli smartphone? Sì certo, ma prima devono scoprirci, faremo in modo di non farci beccare». 

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