Roma, cavalli, monete e anfore. Il Palatino svela una storia "segreta": viaggio nella Domus Tiberiana

Nella foto lo scavo in corso nella Domus Tiberiana al Palatino
di laura larcan
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 13:29

Le mani dell’archeozoologa si muovono con delicatezza sulla terra. Poche spolverate ed ecco riaffiorare altre ossa. È il quarto esemplare di cavallo che spunta dallo stesso strato. Come se qui la storia si fosse cristallizzata. Siamo nel V secolo d.C. L’équipe di esperti sta scavando nella camera “segreta” della Domus Tiberiana, il titanico complesso architettonico che domina le pendici del Palatino sul Foro Romano. La sala sta regalando sorprese ogni giorno. L’ultima quota raggiunta è uno spettacolo di archeologia. Durante il sopralluogo è spuntata, in diretta, una lucerna. Pochi centimetri più in là ed ecco le anfore con tracce di salsa di pesce a base di sgombro dal Portogallo antico, olio e vino. C’è anche un cagnolino in terracotta.

 

«Questo era l’unico ambiente rimasto inesplorato e interrato di tutto il monumento - dice Martina Almonte, l’archeologa responsabile del cantiere - Una fortuna per noi, che si deve forse al fatto che qui sopra c’era la torretta dove studiava l’archeologo Pietro Rosa nell’Ottocento.

Per sicurezza non l’aveva svuotata». Ma il vero enigma restano i cavalli. «L’aspetto interessante è che le ossa dei cavalli sono molto ravvicinate alle anfore - riflette Almonte - come se ci fosse stato pochissimo tempo tra l’uccisione dei cavalli e la deposizione delle anfore. Un’ipotesi è che questi cavalli siano stati schiacciati in seguito al terremoto del 443 d.C.».

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La presenza di cavalli in questa camera potrebbe essere dovuta alla sua funzione di stalla. È la prima aula che si apre lungo il Clivo della Vittoria, la strada coperta che attraversa le architetture colossali della Domus Tiberiana, non altro che le fondamenta del palazzo imperiale. Qui fervono i lavori, portati avanti dalla direttrice del parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo. La Domus Tiberiana (il nome si deve ad un errore di Svetonio e di Tiberio non ha nulla) sarà la grande star del 2021, pronta a svelarsi, dopo 42 anni di criticità statiche, il prossimo autunno (a novembre) sfoggiando un percorso da vertigine: «Il pubblico potrà visitare gli ambienti che si aprono lungo il Clivo della Vittoria, tutti di epoca adrianea, con un’esposizione tematica che racconta la storia di questo luogo e la vita quotidiana da Domiziano ad Adriano», annuncia la Russo.

«In questo percorso riutilizzeremo tutti i materiali antichi conservati nei nostri depositi ma che provengono da quest’area», precisa la direttrice. Il progetto viene da lontano, cuore e tecnologica si devono all’architetto Maria Grazie Filetici (oggi direttrice del Museo nazionale d’Abruzzo) che qui ha orchestrato una grande scuola di restauro. Museo di se stesso sarà la stanza segreta. «Questo ambiente ci racconta una storia plurisecolare - precisa Martina Almonte - dal periodo dei Farnese nel 1500 a ritroso nel tempo al V secolo. Ma dobbiamo scendere ancora e arrivare alla quota di Adriano».

Cos’era? «Forse una stalla. Dobbiamo immaginare questo contesto come un quartiere di commerci sempre relativi all’economia del palazzo», commenta l’archeologa. «Le anfore orientali ritrovate, che contenevano anche vino pregiato, dimostrano che nel V secolo quest’area del palazzo era al centro di scambi ancora molto fervidi, con derrate alimentari di lusso provenienti da tutto il Mediterraneo», aggiunge l’archeologo Fulvio Coletti. A confermare lo scenario commerciale nel V secolo spicca anche un vasetto pieno di monete: «Servivano per le transazioni economiche quotidiane», avverte Coletti. Altro mistero riguarda alcune sepolture che risalgono ai secoli XI e XII: «Un adulto e tre bambini. Forse una famiglia. Ma stiamo aspettando i dati antropologici». Come sono morti? Perché tutti insieme? Forse fulminati da un’epidemia? Si studia. La storia qui risale fino ai Farnese. Non foss’altro che sono stati trovati i resti dei loro banchetti a base di ostriche.

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