Scontri a Roma, Draghi alla sede della Cgil abbraccia Landini. «Gesto non scontato». Due inchieste della Procura

Ai promotori della rivolta contestata anche l'istigazione a delinquere

Scontri a Roma, la Procura apre due inchieste per «devastazione e saccheggio»
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Lunedì 11 Ottobre 2021, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 19:19

Assalto alla Capitale, mentre Draghi incontra Landini alla Cgil, sono due i fascicoli di indagine avviati dalla Procura romana in relazione agli scontri avvenuti sabato nel cuore di Roma. I pm hanno diviso in due «livelli» l'azione di indagine: il primo riguarda i sei arrestati, ritenuti promotori della rivolta, con l'irruzione nella sede della Cgil, tra cui Roberto Fiore, Giuliano Castellino di Forza Nuova, l'ex Nar Luigi Aronica, l'attivista Pamela Testa e il leader del movimento IoApro, Biagio Passaro. Per loro i magistrati contestano, al momento, i reati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio. I pm nel chiedere la convalida dell'arresto valuteranno ulteriori aggravanti.

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Gli accertamenti sono affidati al gruppo di magistrati che si occupa dei delitti contro la Personalità dello Stato, coordinati dal procuratore Michele Prestipino.

ll  secondo fascicolo riguarda invece gli altri sei arrestati, per i quali è già stata chiesta la convalida, nei confronti dei quali si contestano a seconda delle posizioni, i reato di resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e lesioni aggravati. 

 

Draghi alla Cgil - Il premier Mario Draghi intanto, è arrivato nella sede nazionale della Cgil, finita sabato scorso nel mirino dei violenti. Ad attenderlo il segretario del sindacato, Maurizio Landini, che ha accolto il presidente del Consiglio fuori dall'ingresso del Palazzo in Corso d'Italia, nel cuore di Roma. Tra i due un caloroso saluto e pacche sulle spalle, prima di prestarsi agli scatti dei fotografi. «Ho ringraziato Draghi per la visita che ha un significato molto importante per quanto avvenuto. Il presidente ha voluto segnalare la vicinanza dell'intero governo e delle istituzioni per evitare un passato che non vogliamo ritorni: un fatto non scontato ma particolarmente importante e significativo», ha affermato il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

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