Quando gli agenti della polizia locale si sono presentati a Termini ne hanno pizzicati tre. Ieri alla stazione la trafficatissima piazza dei viaggiatori era tutta la loro. Hanno approfittato dello sciopero dei tassisti (quelli regolari, che non vogliono le liberalizzazioni del governo) per fare loro (da abusivi) il lavoro sporco. Abbordare i clienti non è difficile: si avvicinano ai passeggeri in difficoltà che trovano un po’ più smarriti degli altri e fanno la loro offerta.
Una ragazza, arrivata a Termini da Frosinone, è sconvolta.
Sciopero taxi, Bellanova: «Nuove regole per le piattaforme tech, nessuna liberalizzazione selvaggia»
Il ragazzo, romano, con marsupio alla vita e occhiali scuri attaccati a una t-shirt nera, si è fatto capire e gli ha lasciato intendere che doveva allontanarsi da lì per usufruire del servizio. L’appuntamento che si danno è dopo qualche minuto nelle vicinanze dell’uscita della metro B di Termini, dove ci sono le vendite dei tour turistici. Da lì sono poi andati all’auto, parcheggiata a pochissima distanza e pronta all’uso. Ieri gli agenti della polizia locale hanno pizzicato tre abusivi proprio a Termini: si tratta di uomini di 54, 63 e 51 anni, già noti perché sanzionati nel corso di precedenti controlli. Qualche taxi regolare si è visto passare lungo via Giolitti, ma si è trattato di casi rarissimi. Uno passa verso le 13 proprio a Termini: è Cuba 36. Ha un adesivo grande stampato sul lunotto posteriore: è una sedia a rotelle. «Ho dato la disponibilità per il servizio ospedaliero e per chi deve andare a fare visite mediche. Della nostra cooperativa lo stiamo facendo in 80», spiega il tassista prima di risalire in macchina e portare la sua cliente in una clinica di Roma Nord.
I DISAGI
Una coppia di ottantenni deve andare all’Alberone. Hanno due valigie grandi e non sanno come fare. «Veniamo da Rimini e stiamo tornando a casa - dice Renato - Non capisco cosa vogliono i tassisti. Prenderemo la metropolitana». A fare affari d’oro sono anche gli autisti di Uber, la piattaforma digitale che una parte di tassisti non digerisce e che è al centro delle accuse perché, secondo chi protesta, verrebbe avvantaggiato dalle liberalizzazioni previste dal ddl Concorrenza. Fanno tutti servizio passando su via Marsala e lasciando i clienti lì. Uno di loro si ferma per un istante in più e commenta: «Sono quattro anni che sto con Uber e mi trovo benissimo». Sempre ieri un centinaio di tassisti su iniziativa di Usb Taxi è stato ricevuto in Campidoglio dopo un presidio organizzato in piazza del Campidoglio.