La Sapienza, giovane in fin di vita per entrare al rave: infilzato dalla cancellata

Choc alla Sapienza, giovane in fin di vita per entrare al rave: voleva scavalcare la cancellata
di Marco Pasqua
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Domenica 23 Giugno 2019, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 14:13

Voleva partecipare alla Notte Bianca, il party abusivo organizzato tra le mura dell’università, evitando il pagamento del ticket per accedere alla “disco-Sapienza”. Ma la notte di Francesco G. è finita in tragedia, perché il ragazzo si è ferito, in maniera grave, mentre tentava di scavalcare il muro di cinta, in viale dell’Università, di fronte al civico 30. Il tutto nell’indifferenza di quanti, in viale della Minerva, hanno continuato a ballare fino a notte fonda, probabilmente senza neanche essersi accorti del rumore dell’ambulanza, che ha trasportato il ragazzo all’Umberto I. Operato nel pomeriggio di ieri, il 26enne è in fin di vita.

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DISCO ABUSIVA
Una notte illegale come tante, come tutte quelle che i collettivi organizzano regolarmente all’interno dell’ateneo, ormai da anni. Nonostante tutto e tutti. Nonostante le denunce del Rettore – e gli stessi appelli di Eugenio Gaudio a far cessare queste attività illegali – e le inchieste della Procura. A un mese e mezzo dall’ultimo Teppa Fest (ovvero il festival della “teppaglia”), che ha trasformato il Pratone in un rave con migliaia di persone, e a poche settimane dall’ultima festa danzante, ecco allora la Notte Bianca, promossa da tutti i principali collettivi.

Business is business, per tutti. «Contro la tristezza di chi ci vorrebbe soli e annoiati, continueremo a divertirci, bere, ballare, cantare e emozionarci insieme. La festa siamo noi», avevano scritto gli organizzatori annunciando il loro evento, iniziato giovedì 20 a Villa Mirafiori e culminato con la festa finale di venerdì notte. Cinque le zone in cui è stato suddiviso l’ateneo, per ospitare le diverse iniziative. Primo party alla Facoltà di Lettere, dalle 20 alle 2; il secondo, in viale della Minerva, con diversi gruppi musicali; sempre dalle 20, davanti a Chimica, lezione di kickboxing e a seguire la Capoeira offerta da un centro sociale romano; davanti a Fisica, invece, ecco il live Painting. «Vogliamo rendere la Sapienza un Porto Aperto, vogliamo aprire in questa università, che è degli studenti e delle studentesse, spazi in cui stare insieme». hanno spiegato gli studenti su Facebook.



Fiumi di alcol per tutti, a prezzi stracciati. Sull’ingresso vigilano gli organizzatori, che trasformano La Sapienza in un locale all’aperto a pagamento, ma senza rispettare alcuna regola. Arrivano ragazzi da tutta Roma, il tam tam sui social ha convinto tutti quelli alla ricerca di musica e alcol low cost a spingersi fino a San Lorenzo. C’è anche Francesco, arrivato con un amico: neanche lui vuole perdersi questa Notte Bianca. Complice forse anche la fila all’ingresso principale (l’università ha deciso di lasciarlo aperto, mentre gli altri erano stati chiusi), decide di scavalcare. Qualcosa va storto e si ferisce ad una gamba. Le sue condizioni appaiono da subito critiche al personale che lo trasporta in codice rosso in ospedale. 

Una serata abusiva, che era stata segnalata, ancora una volta, dal rettore alla Questura (ma senza alcuna richiesta esplicita di sgombero o di intervento dei reparti mobili). La polizia – in borghese – ha monitorato a distanza l’ingresso principale: è probabile che anche stavolta si procederà con una denuncia nei confronti di chi ha organizzato questo rave, visto anche il drammatico ferimento di questo ragazzo. «Non ci siamo accorti di nulla», hanno commentato alcuni ragazzi che si trovavano all’interno dell’università. E così, mentre i famigliari di Francesco venivano avvisati delle condizioni disperate in cui si trovava il figlio, davanti alla Minerva si ballava fino all’alba. Una notte come tante, nella disco-Sapienza.

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