Santa Severa, bimbo di 2 anni annega in mare: baby-sitter indagata per abbandono di minore

Il piccolo si era perso, l’ipotesi che la donna fosse al cellulare: saranno acquisiti i tabulati

Santa Severa, bimbo di 2 anni annega in mare: baby-sitter indagata per abbandono di minore
di Alessia Marani
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Mercoledì 6 Luglio 2022, 00:48 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 14:18

La tata lo cercava per tutto lo stabilimento e insieme a lei anche altri bagnanti, mentre la sorellina poco più grande era buona buona in un angolo sotto l’ombrellone in attesa del ritorno del fratello. Il piccolo Francesco, due anni e mezzo, si era perso approfittando probabilmente di un momento di distrazione della donna, italiana, cinquant’anni, subito dopo il pranzo. Con i bambini, purtroppo, si sa, basta un attimo. E il bambino era già in acqua, praticamente annegato. Forse la baby sitter, che in famiglia chiamavano “zia” per via di una lontana parentela, in quel momento era distratta, magari dal telefono, le cui chat e i cui tabulati saranno acquisiti dagli inquirenti per fare luce pienamente sulla vicenda. La donna è stata ascoltata a lungo ieri pomeriggio dai carabinieri. È indagata per abbandono di minore e morte in conseguenza di altro reato. Al vaglio anche la posizione dei due bagnini dello stabilimento Nuova Oasi di Santa Severa dove è avvenuta la tragedia. «Oggi (ieri, ndr) il mare era torbido per la corrente, non si vedeva in profondità, a un certo punto ho visto come brillare qualcosa ed era il sederino di quel bambino che affiorava», il racconto disperato di Andrea, gestore e assistente di salvataggio. «Questo è il giorno più brutto della mia vita». 

La cronaca del dramma la rende sui social una testimone, Laura C.. «Ore 14 vediamo un bagnino che corre dentro l’acqua e tira su un bambino che non dà segni di vita!», scrive su Facebook.

La signora stava prendendo il sole, in spiaggia, quando anche davanti ai suoi occhi va in scena la terribile sequenza. «Tra le urla della zia e il via vai di gente che cerca di aiutarlo, dopo 14 minuti arriva l’ambulanza», spiega e precisa: «Lo stabilimento è privo di defibrillatore! Dopo circa mezz’ora arriva l’eliambulanza che tra l’altro non ha spazio per atterrare e quindi si avvicina all’acqua calando i soccorritori». 

 

Gli operatori del 118 tentano il tutto e per tutto per salvare Francesco. Provano a rianimarlo per buoni 40, 50 minuti, continuando il massaggio praticato da Andrea e altri. Nessuno osa rassegnarsi davanti a quell’angioletto, c’è qualche speranza. Quindi, l’elicottero spicca di nuovo il volo diretto all’ospedale Bambino Gesù di Palidoro dove, però, ai medici non rimarrà che constatare il decesso. Sul lungomare Pyrgi, nel frattempo, arrivano anche i carabinieri di Santa Severa e la Guardia Costiera. La tata è devastata dal dolore, «come lo dico ai genitori?». Ripete in uno strazio infinito. Qualcuno coccola la sorellina di Francesco. Il papà e la mamma sono a Roma al lavoro e si precipitano a Palidoro. La coppia, come tante altre volte, aveva lasciato i figli alla 50enne: «È una persona di nostra fiducia», hanno detto. 

IPOTESI CONGESTIONE
Non si esclude che il piccolo sia entrato in acqua dopo avere mangiato e, complice la temperatura caldissima di questi giorni, abbia avuto una congestione. Intanto, sull’episodio la Procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta e sulla salma del bimbo sarà effettuata l’autopsia. Ieri i carabinieri hanno ascoltato oltre alla donna e ai bagnini numerosi testimoni. Il dramma si sarebbe consumato nell’arco di cinque, dieci minuti. Da chiarire se nel momento in cui il bambino è sfuggito al controllo della “zia”, un orario a ridosso della pausa pranzo, la postazione di salvataggio fosse o meno sguarnita, mentre la presenza di un defibrillatore in spiaggia non è obbligatoria. Il timore, inoltre, è che tra quando il bimbo è scomparso a quando la tata ha dato l’allarme possa essere passato troppo tempo, senza che nessuno si accorgesse che il piccolo era in difficoltà o si è sentito male. 
 

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