San Camillo, raid contro la direzione dell'ospedale romano: allagata la radioterapia per oncologici

Il dg Mostarda: "Inaccettabile, colpiti i più deboli"

San Camillo, raid contro la direzione: allagata la radioterapia per oncologici
di Laura Bogliolo
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Martedì 1 Febbraio 2022, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 01:54

Hanno manomesso la porta di ingresso del padiglione dove risiede la direzione dell'ospedale San Camillo. Sono entrati al piano terra e hanno aperto i rubinetti del lavandino del bagno di servizio dell'ufficio e occluso lo scarico. In poco tempo l'ufficio della direzione si è allagato, l'acqua ha creato danni a faldoni relativi all'organizzazione dell'ospedale.

San Camillo, raid a radioterapia

 

«Non c'erano cartelle cliniche» rassicura il direttore generale Narciso Mostarda. L'acqua ha continuato a scorrere e ha danneggiato il controsoffitto delle sale per la radioterapia al piano interrato, quelle che sono essenziali per i pazienti oncologici.
LA DENUNCIA
Un atto vandalico vile, vigliacco, quello che si è consumato nella notte tra domenica e lunedì all'ospedale San Camillo.

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«Sono dei vili. Ieri appena saputa la notizia mi sono recato al San Camillo per verificare i danni con il direttore generale Narciso Mostarda. Sul posto presente la polizia di Stato. Sono state volutamente lasciate aperte delle bocchette idriche che hanno allagato il piano, facendo crollare anche dei controsoffitti nella radioterapia - ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato -. Un gesto vandalico, vile di chi non vuole bene alla comunità professionale del San Camillo, che tanto sta facendo per sconfiggere il Covid e tutte le altre patologie».
La direzione del nosocomio capitolino ha denunciato l'accaduto sui suoi canali social sottolineando che «le indagini degli inquirenti per identificare i responsabili sono in corso».
LE INDAGINI
Il direttore generale del San Camillo, Narciso Mostarda, ieri ha spiegato al Messaggero: «Nella notte hanno forzato il portone del padiglione, già in passato c'era stato un atto simile e la serratura era stata cambiata: hanno aperto i rubinetti del lavandino nel bagno di servizio, hanno ostruito, sigillato, lo scarico con l'intento di allagare spazi e superfici, l'acqua è filtrata al piano di sotto dove ci sono i locali dell'unità operativa di radioterapia, lì noi curiamo i malati oncologici, insomma lottiamo contro il cancro! Nella direzione abbiamo trovato tanti faldoni dell'archivio bagnati, rovinati, ma al momento non sembra esserci stata nessuna sottrazione di beni, computer e monitor per intenderci quindi - racconta - è stato solo un vile atto vandalico fino a se stesso, ed è inaccettabile, non si capisce come la comunità possa fare un atto così lesivo nei propri confronti, in pratica hanno violentato il San Camillo, hanno fatto del male ai romani che hanno un estremo bisogno delle nostre cure.

Insomma - aggiunge - si è trattato di un atto davvero inaccettabile... ».

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Non si è trattato, quindi, di un tentativo di furto, nulla al momento sembra essere stato portato via, né computer, né stampanti o monitor, come accaduto qualche anno fa.
I DANNI
«I trattamenti per i malati oncologici grazie al lavoro di tutti non si sono mai fermati - aggiunge Mostarda - c'è stata da parte di ognuno una straoprdinaria risposta muscolare». Ma ci sono le videocamere? «Purtroppo no - aggiunge il direttore generale - a questo punto saremo costretti a impiegare fondi per installarle anziché usarli per le cure sanitarie».

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La banda è entrata dal portone principale, si è introdotta negli uffici della direzione sanitaria distruggendo, con l'allagamento, faldoni che riguardano l'organizzazione interna dell'ospedale. A essere impegnati nelle indagini sono i poliziotti del commissariato Monteverde. «Indagini in corso...» l'unica frase che trapela.
Ma il dg Mostarda ha qualche idea sugli autori del raid vandalico? «Nessuna idea purtroppo, non penso minimamente ai No vax.., insomma, lasciamo lavorare la polizia».
 

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