Roma, auto d'epoca nel parcheggio dell'ospedale San Camillo: vetture rimosse e indagini aperte

Roma, auto d'epoca nel parcheggio dell'ospedale San Camillo: rimosse le vetture e indagini aperte
di Flaminia Savelli
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Venerdì 13 Agosto 2021, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 11:35

Una dopo l'altra sono sparite: ieri pomeriggio delle 20 auto d'epoca, che da mesi stazionavano nel parcheggio della Zona 2 dell'ospedale San Camillo sulla Circonvallazione Gianicolense, se ne contavano solo due. Uniche eccezioni: una Citroën Dyane al terzo piano e una Fiat 500 blu posteggiata al secondo livello. Per il resto i posti nell'edificio su tre livelli, sono stati liberati. Lo stesso per le macchine da rottamare, ferme da mesi all'ingresso del park: sono state tutte rimosse.

Auto d'epoca e rottami abbandonati nel parcheggio del San Camillo: lo strano caso dell'ospedale romano

Dopo l'articolo del Messaggero chiude dunque il museo abusivo delle macchine d'epoca.

Ma l'indagine è tutt'altro che chiusa. I proprietari delle auto sono stati rintracciati attraverso le targhe e gli uffici legali dell'ospedale nelle prossime ore valuteranno se procedere anche in sede civile. Rischiano, in sostanza, una causa legale e la richiesta di risarcimento. Resta ora da accertare come siano finite in quel parcheggio, per mesi, così tante vetture. «La prima segnalazione l'abbiamo ricevuta nel mese di luglio, quando è scaduto il vecchio appalto della ditta di vigilanza. I nuovi agenti durante una ricognizione hanno segnalato per la prima volta la presenza delle macchine d'epoca parcheggiate a oltranza. A quel punto abbiamo avviato l'iter» dice la dottoressa Francesca Milito, a capo della Direzione generale dell'ospedale che precisa: «L'obiettivo è anche chiarire da quanto tempo quelle macchine erano in sosta per avere un quadro più dettagliato e ricostruire cosa è accaduto. La situazione va chiarita anche per escludere che l'ospedale sia coinvolto». Un buco nei controlli dunque emerso con il cambio di appalto e che però parte da molto lontano. L'ultimo blitz per una situazione analoga, in quello stesso parcheggio, era stato eseguito nel 2019. In quel caso, si trattava perlopiù di auto abbandonate. Dopo la bonifica, il parcheggio era stato comunque liberato. Prima di essere nuovamente utilizzato come un garage privato. Perché, c'è da precisare, che si tratta di suolo pubblico ma di proprietà dell'ospedale.

 

IL PASSA PAROLA
Le indagini dovranno inoltre accertare come sia partito il passa parola per il museo dell'auto dentro il parcheggio dell'ospedale. Chi ha dato per primo l'informazione agli appassionati di macchine d'epoca che hanno dormito sonni tranquilli fino a quando non è stato chiuso per lavori uno dei parcheggi dell'ospedale, posizionato verso la via Portuense. Perché con meno postazioni a disposizione, il traffico si è concentrato anche sui tre piani della torretta della Zona 2. Gli uffici dell'Economato stanno procedendo con ulteriori controlli: «Stiamo procedendo con il fermo amministrativo per i veicoli ancora in sosta e con l'assicurazione scaduta- precisa il direttore Marcello Valensise - siamo certi che nel 2019 non ci fosse più alcuna irregolarità. Poi però nei controlli qualcosa non ha funzionato. Le segnalazioni - conferma il direttore - sono arrivate solo nel mese di luglio quando è stato avviato l'iter per liberare i posti auto».

Gli uffici dell'Economato la scorsa settimana avevano lasciato il primo avviso su tutti i cruscotti: «L'occupazione stabile di un suolo a uso pubblico necessita di autorizzazione. L'azienda non ha mai concesso alcuna autorizzazione all'occupazione stabile di uno spazio all'interno del parcheggio che pertanto deve ritenersi abusiva». Eppure le macchine - mercoledì pomeriggio - erano ancora ferme e in esposizione al park abusivo del San Camillo.

I CONTROLLI
Intanto le maglie dei controlli da ieri si sono strette. Una macchina dei vigilanti è incaricata di sorvegliare e monitorare i tre piani della torretta notte e giorno. L'ordine insomma è chiaro: il parcheggio può essere utilizzato solo dal personale in servizio nell'ospedale, dai visitatori e dai pazienti. Non solo vigilanti però. Da ieri sera c'è anche un servizio fisso previsto per la sera. Una delle guardie giurate staziona tra l'ingresso principale e l'uscita.

Con le postazioni al terzo piano ormai tornate tutte a disposizione. Unica eccezione, per una Dyane color crema. L'ultimo veicolo rimasto su cui gli uffici competenti stanno eseguendo i controlli sull'assicurazione. In caso di mancata risposta del proprietario, scatterà il fermo amministrativo. Mentre al secondo piano, c'è ancora una Fiat 500 blu. Anche in questo caso, con l'assicurazione scaduta dalla struttura sanitaria partirà l'ordine per il fermo amministrativo.

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