Roma, il business degli acchiappaturisti: trecentomila euro al giorno

Roma, il business degli acchiappaturisti: trecentomila euro al giorno
di Laura Larcan
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Mercoledì 10 Luglio 2019, 10:52

L’ultima legione dei salta-fila è un osso duro da smantellare. Tutti i soldi del mondo, per citare Ridley Scott, aleggiano sulla piazza del Colosseo, dove ieri mattina è andata in scena la protesta dei promoter per l’entrata in vigore dei divieti, complice il nuovo regolamento di polizia urbana. D’altronde, il business dello skip the line all’Anfiteatro Flavio è troppo “sonante” per essere liquidato in 24 ore. Basti solo considerare che nell’area del Colosseo operano quotidianamento quasi 80 promoter con l’abbocco del salta-fila, una schiera di bagarini con tanto di magliette e badge con scritte tarocche, tipo “staff”, “guided tour”, “official tour” (quando di ufficiale non hanno nulla). 

Colosseo, protesta dei bagarini salta-fila: salvato uomo che minacciava di buttarsi
 

 


Il loro è un lavoro su strada che svolgono per varie agenzie turistiche. Le realtà imprenditoriali più grosse sono circa dieci, cui si aggiungono però altre imprese minori. «Le agenzie più importanti viaggiano su una vendita quotidiana minima di mille biglietti al giorno, tra clienti che comprano on line ma soprattutto quelli che comprano sulla piazza», spiega Isabella Ruggiero presidente dell’Agta, l’Associazione guide turistiche abilitate. Il giro di affari totale si può stimare a minimo 300.000 euro al giorno. I promoter, quelli che attirano i turisti e vendono loro i tour intorno al monumento, prendono un minimo di 7 euro ogni persona a cui riescono a vendere il servizio.

Le guide guadagnano meno: da 50 euro a tour a solo 20, nel caso di guide abusive. Infatti, la guida per il Colosseo è abilitata («troppi controlli lì»), mentre al Palatino cambia: e in genere è abusiva. Tolte le spese, ogni agenzia può portare a casa da un minimo di 15mila fino a 30mila euro netti al giorno. Solo con il Colosseo. E sono calcoli a ribasso, togliendo tutte le spese. «Sarebbe sbagliato vedere nelle attività su strada un lavoro di ripiego, da pochi euro - commenta Ruggiero - Tutte le agenzie di piazza ormai sono contraddistinte da alti livelli di organizzazione, decine di collaboratori, software all’avanguardia, decine di account e carte di credito, un giro di affari di milioni, parte dei quali al nero». Basta dare un’occhiata ai prezzi. Il tour salta-fila semplice va dai 38 fino a 49 euro a persona a fronte del biglietto ufficiale da 12 a 14 euro se comprato on line. Comprende un’ora/un’ora e mezza di visita guidata al Colosseo per 25 persone e poi quella del Palatino-Foro Romano con gruppi fino a 40/50 persone. Totale, 950 euro di entrate a gruppo, 400 tolte le spese. Altra storia se il tour del Colosseo è più sofisticato. 

Per l’arena il turista abbindolato per strada paga fino a 64 euro, quando il ticket costa solo 16 euro, ma per i sotterranei, «la vera via dell’oro dei salta-fila», sono anche 90 euro a persona, quando il ticket ufficiale è sempre di 16. «Le agenzie su piazza sono tra quelle che comprano il maggior numero di biglietti del Colosseo - sottolinea Ruggiero - Da alcuni mesi i biglietti del Colosseo vanno esauriti in brevissimo tempo. Agenzie e tour operator ne comprano quantità enormi, sapendo di poterli rivendere, causando il sold-out permanente». La vendita su strada, intorno al Colosseo, è quella che permette di alzare gli affari. Situazione risolta da oggi in poi? La perplessità resta. «Dopo l’intervento della polizia, nel pomeriggio erano di nuovo tornati i salta-fila sulla piazza - insistono le guide - L’appello è per presidi fissi della Polizia Locale».

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