Saldi a Roma, segnali di ripresa: «Ora rilanciamo il settore»

Il bilancio delle svendite di fine stagione segna il 60% in più rispetto allo scorso anno

Saldi, segnali di ripresa: «Ora rilanciamo il settore»
di Flaminia Savelli
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Martedì 15 Febbraio 2022, 08:09

Saldi e super offerte per sei settimane. Piccoli segnali di ripresa, ma per risollevare il settore sono necessari interventi e aiuti concreti. Intanto i numeri: gli incassi hanno segnato meno 40% rispetto alle promozioni del 2019, l'anno prima della pandemia. Ma: «Siamo andati meglio rispetto allo scorso anno, circa il 60% in più. Quando però, nello stesso periodo c'erano molte più restrizioni imposte per il Covid» precisa Valter Giammaria, presidente di presidente Confesercenti Roma. Il settore del commercio dunque è ancora in grande sofferenza e i saldi invernali ormai al termine (l'ultimo giorno è domani) non hanno fatto respirare i negozianti.

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Non quanto speravano: «La prima settimana - precisa Giammaria - siamo andati molto bene.

Tra il 2 e l'8 gennaio abbiamo incassato quasi quanto nel 2019. Ci abbiamo sperato ma poi i contagi sono schizzati e i turisti sono spariti dalla città. Le ultime settimane sono state quindi molto difficili e gli incassi davvero pochi. Ora - sottolinea il presidente - è tempo di progettare un serio rilancio del settore. Ma soprattutto di interventi e di sostegni seri».

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I NUMERI DELLA CRISI
Ad accusare il colpo più duro sono stati i negozi del centro. Senza turisti, sono state le prime attività a registrare ingenti perdite. E tante le chiusure: nell'ultimo semestre lungo via Nazionale, hanno abbassato le serrande 39 attività su 131. Altre 150 - da via Veneto, via Condotti, via del Corso a via della Vite - non sono sopravvissute al primo lockdown: i locali commerciali sono stati svuotati e le attività fallite. Oggi ancora il 30% dei negozi è a rischio chiusura. Un bilancio pesantissimo per i commercianti che con gli incassi azzerati, non riescono a sostenere i costi. Numeri che si allargano a tutta la città.
«Solo nel primo anno del Covid, quindi tra il 2019 e il 2020, sono state 5 mila le attività economiche fallite. Tutti i settori hanno risentito degli stop forzati e delle restrizioni sanitarie, ma in cima alla lista insieme a quello del turismo c'è anche quello del commercio» conclude il presidente di Confesercenti, Giammaria.
È l'effetto domino della pandemia. Passato dall'attività alberghiera, alla ristorazione e quindi alla filiera dell'abbigliamento.

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GLI INTERVENTI
Secondo Confcommercio la spesa media stimata durante i saldi invernali è stata di 120 euro a persona. Contro i 280 euro del 2018: «Il clima di sfiducia e questo nuova impennata della pandemia non ha di certo favorito gli acquisti nel periodo di saldi - dice Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma». Dall'ultimo report dell'associazione di categoria, è emerso che chiusure, restrizioni e lockdown sono già costate 6 miliardi di euro alle imprese della Capitale: «Risorse bruciate dalle conseguenze dell'emergenza e delle rigide norme sanitarie- dice ancora il presidente Guasco - vediamo i primi segnali di ripresa, ma per ripartire davvero la città ha bisogno di opportunità, grandi eventi e investimenti. Dobbiamo lavorare uniti, le grandi opere saranno determinanti per la rinascita».
Per Confcommercio il primo passo per dare ossigeno al settore capitolino, è una nuova regolamentazione della Ztl: «Va subito ripensata l'attuale regolamentazione della Ztl per agevolare le imprese facilitando l'accessibilità alle zone commerciali» conclude il presidente di Confcommercio.
 

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