Coronavirus, per un terzo dei romani niente vacanze

Niente vacanze per un terzo dei romani
di Francesco Pacifico
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Lunedì 10 Agosto 2020, 09:33

Estate in città per un terzo dei romani. Rispetto agli anni scorsi le ferie potrebbero tradursi in qualche veloce weekend o in qualche gita in giornata al mare. A dare questo quadro è l'Acli di Roma, che - forte del suo osservatorio privilegiato per le sue attività di carattere caritatevole - ha anche stimato che una percentuale più alta, circa il 40 per cento, fa già fatica a rispettare le scadenze, rate del mutuo in primis.

«Una larga fascia della popolazione - spiega Lidia Borzi, presidente delle ACLI di Roma e provincia - non potrà permettersi le vacanze, è quanto emerge dai dati raccolti da noi attraverso le diverse attività messe in campo fin dai primi momenti dell'emergenza sanitaria». Soprattutto, «il dato principale che, trova conferma anche nell'indagine condotta dalla Banca d'Italia, è che la crisi Covid-19 ha ridotto il reddito di oltre la metà degli italiani e dei romani e, quindi, un terzo delle famiglie non andrà in vacanza, anche perché ha risparmi per andare avanti solo per altri tre mesi».

E senza risorse si fa fatica a guardare al futuro. «Il 40 per cento dei nuclei - sottolinea la presidente Borzì - è in difficoltà con le rate del mutuo, e quasi il 60% ritiene che anche quando l'epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi».

Tra le categorie più a rischio, «costrette a navigare a vista in questo periodo di grandi insicurezze, per lo più lavoratori con basse tutele e bassi salari, e cassa integrati a cui non rimane molto a fine mese». Anche per questo l'Acli chiede alle istituzioni un tavolo per un «patto di prossimità», che permette al terzo settore di aiutare con più facilità chi potrebbe restare strozzato dalla crisi.

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