Roma, catechista abusa dell'allieva nella parrocchia Santa Rita da Cascia a Casalotti

Roma, catechista abusa dell'allieva nella parrocchia Santa Rita da Cascia a Casalotti
di Giuseppe Scarpa
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Domenica 8 Novembre 2020, 00:52 - Ultimo aggiornamento: 16:44

Avrebbe abusato di una ragazza. Una minorenne sotto la sua guida. Per questo un responsabile spirituale, una sorta di catechista, della III comunità neocatecumenale della parrocchia di Santa Rita da Cascia, a Casalotti, rischia di finire sotto processo con un’accusa gravissima: violenza sessuale. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio di V.G. e per i primi di marzo è fissata l’udienza di fronte al gup. La vicenda si sarebbe protratta per anni, quasi 5, nel silenzio totale della vittima. La minorenne ha impiegato del tempo per maturare ciò che aveva patito e non ha denunciato subito l’uomo. Gli investigatori, però, hanno puntualmente confermato le accuse della giovane.

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La vicenda

A 14 anni compiuti la ragazza, nel 2009, avrebbe subito le prime molestie.

La vicenda sarebbe divenuta sempre più grave con il passare degli anni. Intimidita dal ruolo che l’uomo rivestiva e dal fatto che gli stessi genitori facevano parte della comunità neocatecumenale, la giovane avrebbe tenuto per sé il terribile segreto. Le violenze sarebbero avvenute al termine degli incontri in chiesa diretti dallo stesso V.G. L’uomo spesso, in virtù del rapporto di amicizia con i genitori dell’adolescente, l’accompagnava a casa. Ed è durante il tragitto in auto che ne avrebbe diverse volte abusato. Il processo che ha portato la vittima a raccontare ciò che ha subito è stato doloroso. Il padre e la madre scioccati, da ciò che la figlia aveva riferito, hanno deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri della stazione Casalotti. A questo punto i militari dell’Arma avrebbero riscontrato tutto ciò che la vittima ha riferito.

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Per lei è stata una liberazione, anche se con anni di ritardo rispetto a quando avrebbe patito le violenze, dal 2009 al 2014. Il sostituto procuratore Eleonora Fini al termine di altre verifiche, si sarebbe perciò convinta a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti dell’uomo che ha sempre sostenuto la sua innocenza. Non è questo l’unico caso di presunte violenze su cui si è concentrata l’attività degli inquirenti negli ultimi mesi nella Capitale.

Gli altri casi

La procura di Roma, infatti, accusa il fratello del sacerdote della chiesa di Sant’Agostino Vescovo, nel X Municipio, di aver abusato di 4 bambine in parrocchia. In questo caso il pm è pronto a chiudere le indagini con l’accusa di atti sessuali con minorenni. L’uomo era un factotum a cui il prete affidava una serie di compiti, compreso quello di monitorare alcuni incontri con i piccoli. Una sorta di educatore insomma, che conduceva riunioni a cui partecipavano una decina di bambini, intorno agli 11 anni, fino al luglio del 2019. Ad accorgersi che qualche cosa non andava, il padre di una bambina. Il campanello di allarme è stato un cambiamento di umore della figlia. Prima estroversa, all’improvviso si è chiusa in se stessa. Inoltre la piccola andava con piacere agli incontri organizzati con i coetanei in parrocchia, salvo poi senza una ragionevole motivazione cambiare idea. A questo punto i genitori si sono fatti pressanti e alle domande la bambina ha risposto spiegando che il «maestro» non si comportava bene. Il padre e la madre, perciò, si sono allarmati e hanno chiesto alla piccola di spiegare meglio: «Cosa significa non si comporta bene?». A questo punto la figlia ha riportato una serie di eventi in modo preciso, dettagliato. Le indagini hanno confermato le denunce piovute in procura.

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