Un biglietto per la Roma ai giovani che si vaccinano

Un biglietto per la Roma ai giovani che si vaccinano
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 11 Agosto 2021, 00:31 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 06:10

Pur di vaccinare i più giovani la Regione, la Croce Rossa e la As Roma sono pronte a regalare un biglietto per lo stadio. Chi, tra i 12 e i 20 anni, domani andrà a farsi somministrare la prima o la seconda dose all’hub di Tor Vergata, avrà un pass per Roma-Raja Casablanca di sabato prossimo, match durante il quale la Magica presenterà all’Olimpico la sua squadra per il prossimo campionato.

Ticket anche per chi accompagnerà un minorenne.

E in quest’ottica ogni stratagemma è lecito, anche perché mancano all’appello 180mila ragazzi tra i 12 e i 18 anni nel Lazio per raggiungere una sostanziale immunità di gregge negli istituti di ogni grado e di ogni ordine. Senza la quale si rischia un altro anno all’insegna della didattica a distanza. Ipotesi che il governo respinge con sdegno.

Ma non ci sono soltanto i biglietti per lo stadio nella strategia dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. Ha in serbo un piano choc all’insegna di Junior open day a cavallo di ferragosto; hub e centri vaccinali negli ospedali e nelle case della salute, che dal 23 agosto saranno trasformati in catene di montaggio per fare iniezioni senza sosta anche reclutando i pediatri; superamento del sistema delle prenotazioni. Soprattutto le Asl, i medici di base e gli stessi pediatri di libera scelta - scorrendo gli elenchi dell’anagrafe vaccinale - chiameranno a casa le famiglie che non hanno ancora immunizzato i figli in età scolare. E proveranno a convincerli a farlo. 
Il tempo stringe, anche perché in pochi hanno ottenuto almeno la prima dose con Pfizer o con Moderna. Nota al riguardo Teresa Rongai, segretaria romana della Federazione italiana medici pediatri: «Alcuni di noi stanno vaccinando in questo periodo di ferie, soprattutto nelle località di villeggiatura. Ma ad agosto c’è stato indubbiamente un rallentamento. Di conseguenza, serve una svolta, altrimenti non riusciremo a essere pronti per settembre».

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Dopo Ferragosto

Come detto D’Amato ha pronto un piano, indispensabile per recuperare il tempo perduto. E che, rispetto a quanto già predisposto, non include soltanto un ricorso massiccio alle somministrazioni negli studi dei pediatri di libera scelta. Al momento dalla categoria hanno la loro disponibilità in 350, ma dovrebbero aumentare con il ritorno dalle vacanze.

Al primo punto in questo programma ci sono una serie di junior open day, le giornate di vaccinazioni libere e senza prenotazioni nella fascia 12-17 anni, che la Regione sta organizzando nel periodo ferragostano. Sono attese ulteriori date, intanto, tra quelle già fissate, abbiamo appuntamenti il 17, 18 e il 19 agosto al Campus Bio-medico, il 19 all’ospedale Sant’Andrea, il 23 e il 24 all’Eastman-Umberto I e negli stessi giorni all’hub Majorana del San Camillo. Questo a Roma, fuori città, invece, il 14, il 21 e il 28 agosto basterà recarsi al Porto di Civitavecchia, alla Casa della Salute di Ladispoli, a Fiano Romano, al Padre Pio di Bracciano e a Rignano. Poi, dal 22 agosto ci sarà un upgrade, anzi un’accelerata per la macchina vaccinale. L’obiettivo è tornare alle 60mila iniezioni quotidiane e in quest’ottica la Regione sta predisponendo l’invio dei pediatri non soltanto negli hub, ma anche nei centri vaccinali di ospedali e nelle case delle salute per aumentare l’attività. Per facilitare la macchina, si sta valutando di permettere di vaccinarsi anche a chi non si è prenotato. 

Il nodo, su questo fronte, però resta sempre quello di convincere le famiglie a immunizzare i propri figli. La vaccinazione, si sa, non è obbligatoria, ma già dalla prossima settimana gli addetti delle Asl, e i medici di famiglia e i pediatri continueranno a mappare i ragazzi non protetti e chiameranno a casa i loro genitori per convincerli a cambiare registro. Spiegheranno loro che non soltanto i vaccini sono sicuri, ma che senza i ragazzi rischiano un altro anno scolastico in Dad.

 

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