Roma, urtisti a Raggi: «Decida entro 48 ore o scenderemo in piazza in 12mila»

Roma, urtisti a Raggi: «Decida entro 48 ore o scenderemo in piazza in 12mila»
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 11:56
Commercio, “ultimatum” degli urtisti alla sindaca Raggi. Concesse quarantotto ore di tempo, poi il tono delle proteste si farà più duro e non è escluso che si possa bloccare la città portando in piazza i circa 12 mila ambulanti romani, insieme ad altre categorie come i tassisti. È questa la decisione concertata dagli urtisti, venditori ambulanti di souvenir, che oggi sono tornati a protestare davanti al Pantheon, contro lo spostamento di 17 postazioni del centro storico.
«Vergogna» e «Raggi dimettiti» sono alcuni dei cartelli esposti in piazza della Rotonda, ma ce n'è anche uno che riporta il primo articolo della Costituzione «L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro». Per poter continuare a lavorare, dopo che le postazioni sono state smontate sabato scorso in via definitiva, gli operatori - che ritengono non idonee le soste alternative proposte dal tavolo del decoro capitolino - chiedono che «la sindaca di Roma Virginia Raggi, preso atto del fatto che alcune delle vie da loro indicate come alternativa sono risultate ieri non adatte per le metrature degli stand e della contrarietà dei sindacati dei tassisti affinchè le autorizzazioni degli urtisti siano tramutate in licenze taxi, emani una ordinanza sindacale che consenta a queste persone di lavorare nei prossimi 30 o 60 giorni, accettando alcune delle vie da noi proposte», ha spiegato Angelo Pavoncello, del'Associazione nazionale ambulanti.
Le associazioni avevano proposto in alternativa alle ricollocazioni dell'amministrazione capitolina una rosa di postazioni nel centro storico che però sono state ritenute incompatibili dagli uffici.
Giunti al terzo giorno di protesta in piazza adesso gli operatori lanciano un ultimatum. «Raggi aveva concesso a noi 72 ore per fare delle proposte che sono state tutte rigettate. Adesso noi concediamo a lei 48 ore per trovare una soluzione, anche attraverso una ordinanza sindacale, altrimenti la protesta si farà più dura e non escludiamo di bloccare la città», ha aggiunto Pavoncello. «È la Costituzione che prevede il diritto al lavoro e quindi ci deve essere garantita la possibilità di lavorare», ha concluso un operatore.
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