Dalla Cristoforo Colombo a Mattia Battistini, ecco tutte le opere ferme al palo

Dalla Cristoforo Colombo a Mattia Battistini, ecco tutte le opere ferme al palo
di Stefania Piras
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Sabato 3 Agosto 2019, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 17:56
Soldi non spesi, opere pubbliche al palo. L’equazione è semplice e brutale. Basta guardarsi attorno per leggere la matematica fredda dei numeri: buche, aree verdi abbandonate, manutenzioni assenti, parcheggi non realizzati, linee del trasporto pubblico malandate. Le opere che saltano e che rimarranno su carta sono svariate. Sono interventi di manutenzione importantissimi o riqualificazioni che si attendevano da anni, promesse in campagna elettorale eppure rimaste lettera morta a tre, lunghi, anni dall’insediamento dell’amministrazione pentastellata. Gli importi più rilevanti riguardano le metro: il prolungamento della linea B Rebibbia-Casal Monastero che vale 72 milioni di euro e il prolungamento della metro A Anagnina-Romanina per la bellezza di 45 milioni di euro.

Sono risorse perenti, e quindi morenti, che avrebbero potuto cambiare la vita a un bacino di utenti sterminato e che invece sono rimaste non sfruttate. Bastava bussare alla porta della Regione Lazio per poter attivare quei soldi e invece li si è lasciati marcire nei conti correnti. Cosa si nasconde nelle pieghe dei fondi regionali non utilizzati? Di tutto. C’è il parcheggio all’Arco di Travertino o ad Acilia. Ci sono diversi percorsi ciclo pedonali su cui pure la giunta Raggi insiste sempre molto. Ci sono oltre 600 mila euro solo per la realizzazione di piste ciclabili sugli argini del Tevere. Perché non utilizzarli? Ma tra le azioni fantasma ci sono anche provvedimenti che avrebbero cambiato la vita di qualcuno o che comunque avrebbero rappresentato una svolta.

Ci sono oltre dieci milioni di euro per interventi mirati al contrasto della povertà. Si tratta di fondi che lungo tutto il 2018 potevano essere impiegati sul Rei, il reddito di inclusione, e che per mille motivi, anche problemi con il personale degli uffici nei municipi, non sono arrivati a chi ne aveva bisogno. Cinque milioni erano dedicati alla gestione degli asili nido. C’erano dieci milioni di contributo al Comune per pagare le residenze sanitarie assistenziali.

Ci sono anche opere chieste a più riprese dai territori che però sono rimasti inascoltati perché le gare per far partire i lavori non sono mai state avviate. È quello che è successo per il completamento del plesso scolastico Corviale di via Mazzacurati.
Servivano dieci milioni di euro per non lasciarlo a metà: c’erano ma non sono stati spesi. Stessa storia per le buche, la manutenzione e il pronto intervento sulle strade dei Municipi. Il Municipio XIV aveva chiesto 6,7 milioni di euro ed è rimasto a bocca asciutta. Idem per la manutenzione straordinaria delle corsie centrali di via Cristoforo Colombo che costa 4,6 milioni di euro. E così anche per i lavori di manutenzione sul ponte Marconi, via Ostiense, via Battistini, via del Mare. Tutte gare mai partite. E si vede.
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