Roma, vacanze da sballo: fuga dal centro, un romano su tre è andato via

Vacanze da sballo, fuga dal centro un romano su tre è andato via
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 1 Agosto 2019, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 11:51

Dimenticate la basilica del IV secolo, il fontanone dell'Acqua Paola o i giardini seicenteschi di Villa Lante. Per i turisti a caccia di sballo, Trastevere è semplicemente «the best place for cheap drinks», come dicono certe guide made in Usa, insomma il posto migliore per sborniarsi e spender poco. Invito impareggiabile per i giovani stranieri in vena di scorribande alcoliche durante la vacanza nell'Urbe, quelli che a tarda notte schiamazzano nei vicoli con le maschere da maiale in testa o bardati di lenzuoli al termine di un toga party alla John Belushi in Animal House. Chi abita nei paraggi - anzi, ci abitava - lo sa bene e infatti migliaia di romani hanno battuto in ritirata dal Centro.

Sono i numeri a raccontare la grande fuga dai quartieri storici, dove ora abbondano i bivacchi e gli affittacamere al nero. Nel cuore della città, quel dedalo di stradine che cuce i rioni di piazza Colonna, di Fontana di Trevi, Campo Marzio e piazza Sant'Eustachio, nel 2008 abitavano 36.110 cittadini. Al 31 dicembre 2018, dieci anni dopo, all'Anagrafe ne risultano registrati 25.077. Un crollo del 30,5%. Spostandosi a Trastevere, quartier generale dello sballo international, il calo è altrettanto vistoso: -24%. Si è passati insomma dai 18.640 trasteverini del 2008 ai 14.204 di oggi. Va un filo meglio a San Lorenzo (-10%), dove però a compensare le statistiche c'è il battaglione di studenti assicurato dalla vicina università La Sapienza, o a Monti, che nei report dell'Anagrafe centrale del Campidoglio è catalogato insieme al vicino Esquilino, quartiere sempre più popoloso, soprattutto di stranieri, e difatti, facendo la tara, la diminuzione complessiva degli abitanti, in questo spicchio di città, è di poco superiore al 6%. Impressionano i numeri complessivi di tutto il I Municipio di Roma, insomma le zone più centrali: oggi i residenti sono 170.328; dieci anni fa erano 197.162.

CITTÀ SPARITA
Quasi trentamila persone in meno. Una cittadina pari a Vibo Valentia o a Riccione. Sparita nel volgere di un decennio, risucchiata nel gorgo della movida sfrenata, la fabbrica pericolosa del divertimento alcolico (o peggio, dello spaccio) che regolamenti e ordinanze comunali non riescono a imbrigliare, anche perché i controlli, molto spesso, latitano. E così, andando a spasso per Trastevere, capita di vedere i ragazzi che fanno tappa nei minimarket dei bengalesi per rifornirsi di vodka «e poi se la versano negli occhi, per sballarsi di più», come racconta un ristoratore. Sul lungotevere, dove d'estate le banchine si affollano di ristorantini e locali, l'organizzatore di un pub crawl dei più in voga ha l'abitudine di piazzarsi alla fine delle scale e mano a mano che gli studenti storditi scendono, sversa alcol da una boccia nella bocca di ognuno.

STRUTTURE E PREZZI
Questo popolo nottambulo e chiassoso - oltre 300mila giovani e giovanissimi stranieri l'anno, stima Unindustria Turismo - di frequente disturba molto e spende poco. Alloggia negli hotel a 2 e 3 stelle, oppure si appoggia nei B&b molto spesso abusivi. Solo sulla piattaforma di Airbnb, a Roma si contano 29.436 annunci; oltre la metà (il 50,7%) è naturalmente in centro storico: 14.943 immobili dati in affitto ai turisti, come rivela un'indagine di Insideairbnb, un sito indipendente che analizza i flussi del più importante portale di affittacamere al mondo. Il 70.2% degli annunci (10.497 alloggi) sono case e appartamenti interi, dove cioè non abita nessuno, se non i visitatori di passaggio. Prezzo medio per notte: 121 euro; ogni appartamento di media è occupato 102 notti l'anno. Il guadagno mensile, sempre in media, è di oltre 850 euro per i proprietari che hanno traslocato altrove. Ma c'è chi riesce a farli fruttare molto di più: per un appartamento vicino a piazza Navona si possono guadagnare, solo con l'affitto ai turisti, 6.468 euro ogni mese. Per una casa vicino al chiostro del Bramante, dice sempre il report di Insideairbnb, si incassano 3.915 euro; oltre 3.505 euro per una casa vicino al Colosseo; 8.700 euro al mese da un appartamento vicino a Campo de' Fiori.

«Interi palazzi vengono affittati ai giovani stranieri, luoghi dove si dorme poco e, al contrario, gli schiamazzi proseguono fino all'alba», racconta Dina Nascetti, la presidente del comitato di quartiere Vivere Trastevere. «Le nottate alcoliche che cominciano al pub, poi finiscono dentro le case o nei cortili. Una settimana fa due ragazzi sono stati pestati a sangue da altri coetanei in vicolo del Cedro. E cose così avvengono quasi ogni notte. Chi abita nei dintorni spesso ha paura a denunciare, magari si temono ritorsioni. E lo stesso dicono i commercianti, anche se più di uno, con queste serate a base di vodka e rum, ci guadagna e quindi è ben disposto a tollerare tutto».

Le famiglie in vacanza ormai evitano certe zone, dice Giuseppe Roscioli, presidente della Federalberghi di Roma. «I gruppi organizzati difficilmente passano una serata a Trastevere o a Campo de' Fiori, magari preferiscono l'area del Pantheon, più tranquilla». Gli ultimi episodi di cronaca, prosegue il capo degli albergatori, «non aiutano». Dall'omicidio del carabiniere al francese precipitato lungo il fiume dopo una notte di festa e alcol. «Rischia di passare il messaggio che Roma sia insicura, per non parlare dell'abusivismo che assalta i visitatori a ogni angolo del centro».

Anche se le statistiche sugli arrivi dei turisti, per ora, non registrano flessioni, andando oltre il dato grezzo, ci sarebbe di che allarmarsi. «Roma cresce molto meno delle altre capitali - dice ancora il presidente dei Federalberghi - i turisti nel mondo aumentano al ritmo del 4,5% l'anno. A Roma siamo a poco più del 2%, la metà. E quel poco che cresce è il turismo low budget, che lascia poco o nulla alla città». Disagi (e schiamazzi) a parte.
 

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