«Topi a Roma, è colpa degli alberi»: l'ammissione in una lettera dell'assessorato all'Ambiente

«Topi a Roma, è colpa degli alberi»: l'ammissione in una lettera dell'assessorato all'Ambiente
di Laura Bogliolo
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Venerdì 1 Marzo 2019, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 09:44

Perché i topi scorrazzano felici in Centro? Perché i ceppi degli alberi tagliati e non rimossi si trasformano in tane sicure per i roditori sempre più presenti nelle strade della Capitale. Ad affermarlo non sono residenti eversivi o furibondi per la debacle dei servizi cittadini, ma il Dipartimento Tutela Ambiente del Campidoglio. Gli uffici del Comune hanno fatto anche un'altra scoperta: a provocare «l'incremento della popolazione murina nel I Municipio», è «la presenza dei rifiuti al di fuori degli appositi contenitori». E infine i marciapiedi dissestati, i buchi dove si nascondono i roditori. Suona come un atto di auto-accusa la lettera inviata al I Municipio dal braccio operativo dell'assessorato all'Ambiente senza più guida dopo le dimissioni di Pinuccia Montanari. Il taglio degli alberi, così come la raccolta dei rifiuti infatti sono di competenza del Comune e non del Municipio che non può far altro che chiedere interventi dall'amministrazione centrale che gestisce anche il Servizio Giardini.

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LO SCONCERTO
La lettera protocollata il 25 febbraio è la risposta al problema dei topi che la circoscrizione diretta dal minisindaco Pd Sabrina Alfonsi ha sollevato ormai da tempo. In particolare, il Municipio Centro, aveva inviato una segnalazione per la presenza di ratti nei giardini di piazza Cairoli di competenza del Campidoglio. La risposta del Comune non si è fatta attendere ed esamina le cause della proliferazione dei topi in Centro chiedendo «agli uffici in indirizzo ciascuno per propria competenza» di attivarsi. Peccato che alberi e rifiuti siano di competenza proprio del Comune. Nel I Municipio ci sono 29.641 alberi, la metà su strada, 14.028 nelle ville e il resto nelle scuole.
 



ERBACCE E VORAGINI
Nella lettera si fa presente che l'aumento dei topi «malgrado gli interventi di derattizzazione eseguiti nel 2018, è da imputare principalmente alla presenza dei rifiuti al di fuori degli appositi contenitori, problema che ha interessato tutta la città, associata alla mancata manutenzione del verde stradale». Le erbacce sui marciapiedi, i ceppi degli alberi tagliati e non rimossi dopo mesi, l'immondizia che fuoriesce dai cassonetti dell'Ama e dai cestini, alimentano la presenza dei roditori. E già. «A seguito dei sopralluoghi in alcune aree del I Municipio, si è riscontrata la presenza di tane al di sotto di resti di alberi abbattuti e non rimossi e all'interno di fori sui marciapiedi e dissesti delle pavimentazioni stradali a ridosso dei cigli dei marciapiedi».
Il 5 febbraio, quindi, il Comune è intervenuto mettendo «esche ratticida all'interno delle caditoie stradali». I topi però ci sono ancora. E quindi «al fine di non vanificare gli interventi già effettuati chiede al I Municipio, al Servizio Giardini, e per conoscenza all'assessorato alle Politiche Ambientali, all'assessore all'Ambiente del I Municipio, ai presidenti di Commissione Lavori Pubblici, Mobilità, Politiche ambientali di «occludere i dissesti sui marciapiedi (ci sono quelli di competenza comunale e quelli sotto la responsabilità dei municipi, ndr), rimuovere i pedali degli alberi abbattuti ove presenti, provvedere a ripristinare la pavimentazione ove si asportano i residui di alberature». L'assessore all'Ambiente del I Municipio Anna Vincenzoni ha commentato: «In realtà è il Dipartimento Ambiente ad avere la competenza su rifiuti e verde pubblico e leggere che il problema dei topi a Roma deriva dalla presenza di immondizia per strada e dalla cattiva manutenzione del verde stradale dimostra che in questa città chi dovrebbe agire in realtà non sa che deve fare».

 

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