Roma, la spiaggia Tiberis riparte tra i disagi: niente piscina e distanza tra i lettini

Roma, la spiaggia Tiberis riparte tra i disagi: niente piscina e distanza tra i lettini
di Laura Bogliolo
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Domenica 2 Agosto 2020, 12:09

IL REPORTAGE
L'unica piscina che troverà chi vuole avventurarsi nei pressi di Tiberis è di gomma e sbilenca: è a pochi metri di distanza dalla spiaggia inaugurata dal Campidoglio, sotto Ponte Marconi. L'hanno attrezzata in mezzo alla strada i nomadi del campo di vicolo Salvini, la via parallela a Lungotevere Dante dove continua a regnare il degrado.

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Per il terzo anno consecutivo i romani si devono accontentare di doccette e di quegli spruzzi di acqua a tempo su un piazzale, il più ambito da tutti. La chiamano «la corsa per la sopravvivenza» e scatta quando le nuvole di pioggia si attivano, i pochi ospiti con scatto felino si alzano dai lettini e tentano di raggiungere velocemente i nebulizzatori che intanto però si sono già spenti. «I giochi di acqua dovrebbero attivarsi ogni 15 minuti per 60 secondi... ma non facciamo in tempo ad arrivarci...».
 


COVID-19 E SICUREZZA
Nessuno spogliatoio, l'area food e drink ieri era ancora una sorta di gazebo di legno completamente vuoto e ci si deve accontentare di bevande e snack offerti a prezzi non popolari (70 centesimi l'acqua, formato piccolo) in due distributori. Uno era già fuori uso e nell'altro erano rimaste solo tre bottigliette. Si dovrà arrivare da casa, quindi, indossando il costume, armati di viveri, pronti a scegliere quell'ombrellone che rispetta le distanze di sicurezza dettate dal Covid-19. Almeno ieri, qualche lettino era ancora troppo vicino e alcuni ospiti si sono lamentati: «A Ostia la distanza è di almeno 5 metri, qui si sta troppo attaccati e c'è il rischio di contagio».
LA MISURAZIONE DELLA FEBBRE
Alle 11.30 sul foglio di entrata per il tracciamento in caso di positività si erano registrate 27 persone, ma nei 3.500 mq di prato (zolle un po' posticce) c'era molta meno gente. Il ricambio è veloce dopotutto, «perché fa troppo caldo...».
Almeno i bagni ci sono e sono pulitissimi, curati da una operatrice della Multiservizi, le docce sono soltanto quattro e sono vicine a due fontanelle da dove sgorga fortunatamente acqua potabile. Quest'anno nessuna vigilanza affidata come in passato, ad esempio, agli ex carabinieri in pensione. C'è solo un info point all'entrata con due giovani che misurano la febbre e tengono il registro di chi entra.
IN DIVIETO DI SOSTA
«La spiaggia sarà aperta dalle 9 alle 19,30» ha scritto la sindaca Raggi su Facebook. In realtà è alle 19 che bisogna arrancare verso la salita polverosa che porta sulla strada dove non c'è un parcheggio dedicato, ma si lascia l'auto in divieto di sosta.
Nell'area ci sono 30 ombrelloni e 60 lettini, 27 tavolini, 130 sedie, 10 vele ombreggianti,
Durante la presentazione della spiaggia si è parlato anche di un «controllo microclimatico naturale». Cosa sia di preciso non è chiaro visto che, a parte le doccette e la corsa sul piazzale che spruzza acqua, è difficile trovare un po' di fresco.
Attorno c'è il solito abbandono che accompagna le rive del Tevere: sull'altra sponda un enorme albero caduto (sta lì da anni), canneti incolti. Materassi e resti di giacigli su Lungotevere Dante. Insomma, anche calpestando le zolle verdi, provando a sognare la California, è chiaro che siamo a Roma.
Laura Bogliolo
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