Roma, "campeggio" in pieno centro. «Vergogna, nessun controllo»

Roma, "campeggio" in pieno centro. «Vergogna, nessun controllo»
di Laura Bogliolo
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Venerdì 26 Aprile 2019, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 15:39

I vasi e le panchine vietano la sosta abusiva delle auto. Nessuno però aveva pensato a come combattere il campeggio improvvisato, quello sui marciapiedi del Centro. Siamo in via della Frezza, una silenziosa strada del Tridente ad alto tasso glam che collega via del Corso con via di Ripetta. Insomma, siamo in una delle zone più preziose della Capitale, tutelata dall'Unesco, ma anche sotto strettissima sorveglianza per l'allerta terrorismo mai scesa.

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LA DENUNCIA
Eppure, ieri mattina nella strada oggetto di restyling appena due anni fa, c'era un uomo accampato con una tenda sul marciapiede. Vita da rocker, insomma, ma non in un parco o in un bosco, ma in mezzo alle bellezze di Roma, quelle che meritano una tutela straordinaria e innanzitutto quei controlli che invece non ci sono. L'uomo ha imbracciato una chitarra, è scomparso per un po' e poi è tornato e si è appisolato su una delle panchine. Nuovo selciato, marciapiedi allargati, vasi con salici, panchine verdi pensate insieme alla Soprintendenza, eccola via della Frezza restituita dopo il restyling. Ma senza i controlli, come qualunque altro angolo di Roma, basta poco per trasformarla in un campeggio a cielo aperto. Immagini che sferzano un colpo feroce a ogni regola, al decoro di una città sempre più preda di sbandati, incuria e abbandono.

LA RABBIA
«È una vergogna che nessuno si sia accorto di una tenda piazzata su via della Frezza, strada tra l'altro oggetto di restyling. Il vero problema è l'assenza di controlli, senza monitoraggio può accadere qualsiasi cosa, anche un affronto così eclatante». Roberto Tomassi, presidente dell'Associazione Residenti Campo Marzio e membro del Coordinamento Residenti Città Storica è sconvolto: «Molti senzatetto sono in piazza Augusto imperatore, non si sono mai accampati su via della Frezza. In aree ricche come il Centro - aggiunge - dovrebbero esserci più risorse per risolvere certe problematiche, conviene a tutti mantenere il decoro».
 


E conclude: «Se accadono queste cose a due passi da via del Corso, in pieno Centro, non oso immaginare cosa accade in periferia». Accadono roghi tossici, sversamenti che creano discariche a cielo aperto. Ma questa è un'altra storia. A Roma sono 14mila i senzatetto secondo l'ultimo rapporto della Caritas. A gennaio la sindaca Virginia Raggi aveva pensato a una ordinanza con la quale imporre ai clochard i ricoveri notturni, dopo che 9 senzatetto morirono per il freddo. Molti continuano a rifugiarsi in Centro: la sera il Tridente diventa silenzioso, i monumenti sembrano riposare dopo l'assedio di migliaia di turisti, ma nei vicoli muti spesso risuonano i lamenti e i gemiti dei clochard. Da via Veneto a piazza di Spagna, passando per piazza Venezia. Anche qui, nei giardini accanto all'Altare della Patria, a pochi passi dal Campidoglio, ci sono state per molto tempo tende da campeggio abitate da disperati.

GLI ESPOSTI
All'Esquilino per far spostare un senzatetto che creava problemi di ordine pubblico è stato necessario un esposto ai carabinieri di una coraggiosa residente. L'uomo, sempre ubriaco, protagonista di diverse risse, si è allontanato per qualche giorno. Ma poi è tornato. In via del Carroccio, dietro piazza Bologna, c'è una piazzetta con delle panchine che erano diventate il letto di molti senza tetto. Sono stati installati dei dissuasori, sbarre di ferro che consentono di sedersi, ma non di sdraiarsi. Recentemente il giovani Democratici hanno presentato un ordine del giorno sul tema nel Consiglio del II Municipio «per chiedere di rimuovere i dissuasori». La risposta di alcuni residenti: «Ai senzatetto andrebbe dato un tetto sulla testa, non una panchina».

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