Roma, assalto ai Drive in: ora tutti vogliono i tamponi molecolari. «Così siamo costretti a pagare test privati»

File di ore e prenotazioni minimo a tre giorni. E c’è chi rinuncia e ricorre ai privati: «Così siamo costretti a pagare il test 60 euro»

Roma, assalto ai Drive in: ora tutti vogliono i tamponi molecolari
di Alessia Marani
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Sabato 11 Dicembre 2021, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 22:32

È caccia al tampone molecolare in tutta Roma e non solo per uscire dalle quarantene o fare tornare i propri figli a scuola. Soprattutto nel week-end quando i drive in sono chiusi o funzionano a servizio ridotto e anche le farmacie e le strutture convenzionate non sono disponibili, trovare una struttura dove eseguire il test diventa una chimera. Ieri le prime prenotazioni opzionabili erano per martedì prossimo. Da giovedì al drive-in di Fiumicino (tra i pochi che ricevono senza prenotazione) si stanno formando lunghe code e c’è chi ha aspettato più di cinque ore prima di potere essere esaminato. Molti hanno rinunciato. 

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IL NODO
Il problema è sui molecolari, appunto.

Richiesti dalle Asl e anche dalle scuole come conferma di un rapido positivo o come “pass” per potere riaccedere, una volta negativizzati, agli spazi pubblici. Se non si trova uno slot nei drive-in si rischia di dovere pagare privatamente, e il prezzo è, di norma, 60 euro. Gli appelli disperati di mamme e papà rimbalzano sui social: «Bambina positiva a rapido, la pediatra per fare la ricetta del molecolare riceve solo lunedì, dove posso fare un molecolare senza ricetta al più presto?». E ancora: «Buongiorno a tutti, per fare oggi un tampone molecolare senza prenotazione dove è consigliabile andare? So di Fiumicino ma qualcuno sa la situazione? Tempi di attesa? Ci sono altri posti oltre Fiumicino?». Le risposte si accavallano: «A Fiumicino a mio marito ieri verso le 14 hanno detto 4/5 ore di fila. Ha rinunciato», «l’altra mattina in 3 ore si riusciva. Se devi andare comunque vai entro le 17 che se vedono che c’è troppa fila chiudono per poterli smaltire tutti entro le 20». 

L’incremento dei casi positivi a Roma negli ultimi dieci giorni ha fatto esplodere la caccia al tampone. Per gli studenti delle scuole la Regione ha aperto un canale apposito di prenotazioni tramite il portale Salute Lazio. Ma i guai cominciano quando, a catena, da un positivo in una classe, il contagio si propaga a fratelli, sorelle e adulti. 

LE STORIE
«Giovedì - racconta Claudia - ho impiegato diverse ore per trovare posto su Roma avendo mia figlia sintomatica. Sono riuscita a trovarlo a Tor di Quinto per venerdì. Per la scuola c’è un percorso apposito che però non ho seguito perché mi faceva prenotare rapido e non molecolare - spiega ancora -. Lei è risultata positiva, oggi (ieri, ndr) quindi mi sono messa alla ricerca nuovamente per prenotare i tamponi per noi adulti, le prime disponibilità su Roma sono per martedì. Altrimenti bisogna andare fuori città. Ma per noi è già un disagio il dovere essere andati fino a Tor di Quinto, nella zona opposta rispetto a dove abitiamo». C’è chi è rimasto ore sulla pagina della regione per riuscire a trovare uno slot libero, ma anche chi ha fatto in pochi istanti. C’è un trucco, come spiega una mamma: «Provare la mattina presto, perché i drive-in e i centri abilitati riaggiornano tutti i posti». Spiega Natasha: «Abbiamo effettuato un tampone presso il drive in del Campus biomedico martedì. Avevamo appuntamento nella fascia oraria 13-14 e siamo riusciti a farlo alle 17. Il giorno prima ci eravamo recati al drive in di Fiumicino ma la fila era di almeno 5/6 ore, con una bambina di 3 anni non si poteva fare». 

Per rendere l’idea ieri nel Lazio sono stati effettuati 19.995 tamponi molecolari e 27.850 antigenici. Si sono registrati 1.745 nuovi casi positivi (-126), 10 i decessi (-3), 774 i ricoverati (-12), 108 le terapie intensive (-2) e +660 i guariti. I casi a Roma città sono a quota 872. Intanto ieri boom di vaccinazioni nel Lazio: 61.015 dosi somministrate, +10% rispetto alla settimana precedente. «Mancano all’appello però 400 mila cittadini che non hanno effettuato nemmeno la prima dose ed è a loro che mi rivolgo - dice l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato - invitandoli a prenotare. Ieri abbiamo avuto un decesso di un 55enne non vaccinato, il rischio è troppo alto». 
 

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