Roma, spari dal benzinaio al Tuscolano. Il bandito «era fuori di testa»

Roma, spari dal benzinaio al Tuscolano. Il bandito «era fuori di testa»
di Alessia Marani
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Martedì 5 Marzo 2019, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 09:16

Una serie di rapine tentate e consumate, un colpo di pistola esploso, la fuga rocambolesca contromano a bordo dell'auto di una scuola guida strappata a un istruttore e alla sua allieva fermi a fare benzina dal distributore. Il Far West è andato in scena ieri mattina al Tuscolano ed è culminato con il ferimento di un militare dell'Aeronautica, raggiunto da un proiettile calibro 40 che gli ha strisciato il collo. L'ogiva è schizzata via dalla spalla per poi piombare su una Panda in doppia fila, infrangendo il vetro della portiera anteriore destra, rimbalzando sul lunotto e incastrandosi tra le bocchette dell'aria condizionata.

«SONO SALVA PER MIRACOLO»
Poteva essere una strage: perché se il colpo partito dalla semiautomatica del rapinatore per poco non ammazzava Franco Felici, 55 anni, anche la passeggera della Panda, S. O., di 95, si è salvata per miracolo. «Ho sentito un botto, il vetro è andato in mille pezzi, qualche scheggia mi ha graffiato il viso - ha detto l'anziana - mi sono voltata e ho visto un signore a terra dal benzinaio. Stavo aspettando mia nipote che era scesa a fare bancomat. Che spavento!». La nipote è disperata: «Ora mi hanno pure sequestrato la macchina». Ma che cosa è successo alle 12 di ieri al Q8 di via S. Maria del Buon Consiglio? Un uomo, alto 1,80, giubbetto scuro, passamontagna e casco calato sul volto, irrompe nel piazzale e arma in pugno intima a Felici di lasciargli il T-Max a cui stava mettendo benzina. Il militare, però, reagisce. Ne nasce una colluttazione durante la quale parte il colpo.

«MI DICEVA: SCENDI, SCENDI»
Il resto lo spiega Daniele M., 30 anni, istruttore dell'autoscuola I Tribuni: «Il bandito non riesce a fare partire lo scooter, gli si spezza la chiave. Allora ripiega sull'auto che era in coda, ha letteralmente trascinato via una donna che era al posto di guida, lei è scappata in lacrime. Ma lui non ce l'ha fatta a fare la manovra. Quindi, è sceso, è avanzato verso di noi che eravamo in auto dietro e, con la pistola in mano, ha urlato: Scendi, scendi. Era fuori di testa. Assurdo rischiare la vita cosiì». Antonella, 35 anni, l'allieva, ha il sangue freddo di temporeggiare «un attimo prendo la borsa sul sedile». Il rapinatore schizza via come un pazzo. Imbocca contromano via Menas e sperona la Smart condotta da un 34enne prima di fuggire su via di Centocelle.

IL GARAGE
Nel frattempo si è tolto il casco e si è tirato su il passamontagna a mo' di berretto. Forse ha i guanti. Un testimone lo vede in faccia: «Ha gli occhi azzurri, il viso butterato e i denti rovinati o mancanti». Felici, intanto, con la mano si tampona la ferita sul collo; soccorso da Alessio, il benzinaio e da Daniele si siede. «Ho chiamato l'ambulanza alle 12,06 - dice Daniele -, ma è giunta tardi, arrivava da Frascati». Alessio continua a lavorare, ma è sotto choc: «Sono sconvolto». Gli agenti di una Volante raccolgono i primi dati e avviano le ricerche. La Volkswagen Up dell'autoscuola, attivato il gps, viene ritrovata in un garage sotto le torri dello spaccio in largo Ferruccio Mengaroni a Tor Bella Monaca. Il fuggitivo ha avuto persino cura di chiuderla a chiave e il titolare dell'autoscuola ha dovuto aprirla con il doppione. La Scientifica è al lavoro per rilevare impronte sia sulla Up che sulla Panda. Un bossolo in ottone è stato rinvenuto vicino alla colonnina del rifornimento. Le immagini finora acquisite dagli agenti del Tuscolano non avrebbero fornito elementi di svolta, ma debbono ancora essere visionate quelle ad alta definizione dell'impianto di carburante in lavorazione dalla ditta di vigilanza.

CAMBIO MEZZO
Il rapinatore ha puntato da subito al T-Max, forse per proseguire una folle fuga già in atto. Potrebbe essere lo stesso che prima aveva rapinato il supermercato At ad Arco di Travertino e tentato il blitz in un market di piazza Celio Sabino a bordo di uno Scarabeo. Forse si è sentito braccato e ha deciso per il cambio mezzo. O lo Scarabeo lo ha lasciato a piedi. Indagini sono in corso anche su una rapina avvenuta a mezzanotte in una sala slot di via Quintilio Varo. Ma qui ad agire erano in due. «La pistola è vera», hanno detto e, a riprova, hanno sparato su una macchinetta. Bottino 300 euro.
 

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