«Portami a Firenze», il tassista si rifiuta e il passeggero gli spara

«Portami a Firenze», il tassista si rifiuta e il passeggero gli spara
di Marco De Risi
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Domenica 21 Aprile 2019, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 04:07
Un tassista è stato colpito da distanza ravvicinata da un colpo di pistola, che solo per un caso si è conficcato in una mano non prendendo organi vitali. Il ferimento è avvenuto, ieri pomeriggio, all'interno del taxi ed a sparare è stato un cliente cinese. Erano circa le 15.30, su un tratto di via Zenodossio, alla Marranella, una zona di Torpignattara, a Roma, i residenti hanno sentito il rimbombo del colpo di pistola e qualcuno ha visto il cinese, vestito di scuro, allontanarsi con la pistola in pugno. Sul posto sono arrivati alcuni equipaggi della polizia che hanno trovato il tassista, un romano di 34 anni, con i vestiti sporchi di sangue e una mano passata da parte a parte dal colpo di pistola che ha infranto un finestrino.

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LE DINAMICA
Da una prima ricostruzione, tutta da vagliare, il cinese avrebbe estratto l'arma e sparato da pochi centimetri perché il tassista si sarebbe rifiutato di accompagnarlo dove voleva: la meta sarebbe stata Firenze. Il tassista si è girato verso il cliente dicendo che non poteva portarlo a Firenze. Per questo l'orientale ha fatto fuoco. Ci sono stati minuti d'apprensione perché il ricercato è riuscito a fuggire. Una volante della polizia è riuscita ad intercettarlo, grazie alle descrizioni fornite dal tassista, lungo via Antonio Tempesta, una stradina nel cuore della Marranella, balzata più volte alla cronaca per fatti di sangue legati al crimine organizzato. I poliziotti hanno visto camminare il cinese e l'hanno subito bloccato.

L'orientale, 31 anni, è stato portato in manette al commissariato Prenestino dove è stato interrogato. L'uomo ha precedenti penali per droga, un punto, questo, non trascurato dagli inquirenti che non scartano la possibilità che il ferimento possa essersi verificato per una ragione diversa rispetto a quella del rifiuto da parte del tassista di portare il cinese a Firenze. La polizia scientifica ha sequestrato, poco distante dal taxi, la pistola usata dallo sparatore. Si tratta di una calibro 7.65 con la matricola abrasa. Quindi, l'arrestato deve rispondere oltre che di tentato omicidio anche di porto illegale di arma clandestina. Un fatto di sangue che da tempo non si verificava alla Marranella dove ha agito, fino a tempi recenti, l'omonima banda capeggiata da boss della malavita romana che godevano d'introiti milionari con il gioco d'azzardo, l'usura ed il traffico di stupefacenti.

Una decina di anni fa, fu sequestrato dalla polizia un veliero che trasportava decine di chili di cocaina e appartenente alla flotta della Marranella. Sono proprio i precedenti per droga dell'orientale che ha sparato a far ipotizzare agli investigatori scenari criminali proprio legati al quartiere. E' possibile - riflette un investigatore - che il cinese stesse fuggendo o comunque doveva andare ad un appuntamento che non poteva perdere. Così si potrebbe spiegare lo sparo al tassista. Nel gennaio del 2012, alla Marranella, Mustafà Betit, marocchino, uccise Zohu Zheng, 31 anni, e la figlioletta Joy, di nove mesi, che il padre teneva in braccio. Il killer voleva rapinare il giovane cinese dell'incasso di giornata del bar di sua proprietà.
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